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Senza un domicilio noto, da giorni gli investigatori iblei tenevano sott’occhio le case di alcuni parenti, compresa quella della madre a Catania. Ieri, il passo falso tanto atteso, che ha consentito di far scattare le manette ai polsi del catanese 41enne Filippo Grasso, ritenuto responsabile di aver commesso ben 3 rapine nelle province di Ragusa e Siracusa per un totale di quasi 35.000 euro. L’arresto è l’epilogo di costanti indagini condotte dalla Squadra Mobile di Ragusa e dai commissariati di Comiso e Modica che hanno operato con il supporto della Squadra Mobile di Catania. Il presunto rapinatore seriale è stato arrestato nell’ambito dell’operazione denominata “Abituè”, proprio perché i tre colpi sono stati tutti messi a segno ai danni delle filiali della Banca Agricola Popolare di Ragusa. Gli sono state contestate le rapine dello scorso settembre alla filiale d Modica Alta, e dello scorso febbraio ai danni degli istituti di credito di Palazzolo Acreide, in provincia di Siracusa, e di Pedalino, in territorio di Comiso. Ieri mentre si recava a pranzo a casa della madre, nel capoluogo etneo, il presunto rapinatore seriale è stato arrestato. Dai dati in possesso degli investigatori, in ogni colpo avrebbe adottato lo stesso modus operandi. Faceva irruzione all’interno dell’istituto d credito, travisato con passamontagna, anche se sarebbe rimasta scoperta una parte del viso, e armato di un taglierino che non esitava a puntare contro i cassieri per farsi consegnare il denaro.
Gli elementi raccolti hanno indotto gli investigatori iblei a studiare i rapinatori seriali di origini catanesi, in quanto le vittime avevano più volte specificato che l’accento era marcatamente etneo. Gli investigatori ragusani dalle analisi dei fotogrammi inseriti nel sistema della banca dati dei detenuti sono riusciti a scorgere una somiglianza con un uomo arrestato in passato a Catania anche se la foto non era recente. Una volta avuta certezza sull’identità del rapinatore, gli investigatori si sono recati in tutte le filiali rapinate ed attraverso un attento riconoscimento fotografico attuato dai dipendenti e clienti presenti al momento delle rapine, si è avuta certezza degli elementi raccolti mediante la comparazione delle immagini degli impianti di videosorveglianza e delle foto presenti in banca dati. In pochi mesi le indagini compiute hanno permesso di catturare il presunto rapinatore seriale. L’uomo ha prima tentato di fuggire ma è stato bloccato. Dopo avrebbe detto che la Polizia stava prendendo un abbaglio, ma al momento della notifica dell’ordinanza non gli è rimasto altro che complimentarsi con gli agenti per averlo scovato. Il rapinatore seriale è stato sottoposto ai rilievi foto dattiloscopici presso la Polizia Scientifica e successivamente condotto al carcere di Piazza Lanza di Catania.