L’ultima concessione, di durata ventennale, è diventata operativa appena dieci giorni fa: Eni e Edison la utilizzeranno per realizzare e sfruttare quattro pozzi sottomarini in un’area di 145 chilometri quadrati fra Licata e Gela. È la corsa all’oro nero che non si ferma, nelle acque del Canale di Sicilia dove ogni anno vengono estratte trecentomila tonnellate di greggio, il 41 per cento del totale nazionale. Uno sfruttamento intensivo dei mari a sud dell’Isola che rischia di subire una forte accelerazione per via del decreto Sblocca Italia, approvato in parlamento la scorsa settimana, ma che ha già spaccato in Sicilia le forze politiche della maggioranza.