
Solenne concelebrazione eucaristica ieri sera a Ragusa che è stata presieduta dal vescovo della diocesi di Ragusa, mons. Giuseppe La Placa, nel giorno in cui è stata celebrata la festa liturgica dedicata a San Giorgio (quest’anno rinviata di alcuni giorni considerato che il 23 di aprile cadeva nell’ottava di Pasqua).
La solennità liturgica è stata celebrata alla presenza delle autorità civili e militari, con i picchetti d’onore di carabinieri, polizia e guardia di finanza. Nel corso della celebrazione, il Vescovo si è voluto congratulare con la neopresidente della Provincia di Ragusa, Maria Rita Schembari, che ha scelto proprio il duomo di San Giorgio per la sua prima uscita ufficiale nel ruolo di capo dell’amministrazione dell’ente di viale del Fante.
Il vescovo, tratteggiando la figura del megalomartire, ha voluto testimoniare la grande devozione nei confronti del santo cavaliere di cui tutti siamo invitati a imitare le virtù. Le virtù di quello stesso San Giorgio che, attraverso Cristo, ha saputo sconfiggere il drago del male. Il santo martire si è ispirato, a sua volta, al Cristo crocifisso risorto. In San Giorgio, la forza della Pasqua si è trasformata in un elemento predominante per fare vincere il bene.
Il duomo, ancora una volta, ha raccolto al proprio interno i devoti e i fedeli che individuano nel megalomartire un importante punto di riferimento della propria vita spirituale. Erano presenti, tra gli altri, il prefetto di Ragusa, Giuseppe Ranieri, il questore, Marco Giambra, i deputati regionali Nello Dipasquale e Giorgio Assenza, il sindaco Peppe Cassì, il presidente del Consiglio comunale, Fabrizio Ilardo, i vertici dei carabinieri, guardia di finanza e polizia locale. C’erano anche numerosi assessori della giunta municipale e alcuni consiglieri comunali. A concelebrare anche il parroco del duomo, il sacerdote Giuseppe Antoci, assieme ad altri sacerdoti.
Adesso la comunità si prepara per i festeggiamenti esterni di San Giorgio a Ragusa che si terranno il 23, 24 e 25 maggio. “Abbiamo preso atto, pure in questa occasione – dice il parroco del Duomo, don Antoci – dell’ennesimo attestato di devozione che questa città nutre nei confronti del santo cavaliere. Una figura emblematica per quanto riguarda la vittoria del bene sul male e che, ancora oggi, incarnando una non comune vitalità ed effervescenza, risulta essere di una attualità sorprendente”.