
Il silenzio e la mestizia. Le due caratteristiche che hanno contraddistinto il corteo snodatosi ieri sera tra i monumenti barocchi patrimonio dell’Unesco. La processione tenutasi nella città antica di Ragusa è stata molto partecipata. Lo scopo? Fare emergere la solennità del dolore legata alle giornate della Passione del Signore. A centinaia, dunque, i fedeli che hanno fatto da cornice al momento spiritualmente più intenso del Venerdì santo. Nel contesto delle celebrazioni della Settimana santa, un rito di grande significato e tradizione. Un rito consumatosi in attesa della festa della Resurrezione. Dal Duomo di San Giorgio, in maniera maestosa, sono usciti i simulacri del Cristo morto e dell’Addolorata. Preceduti dai fedeli che, ciascuno con il proprio cero votivo, hanno formato due ali ai lati della strada e dal clero delle chiese di Ibla (guidato dal parroco del Duomo, il sacerdote Giuseppe Antoci), i due simulacri sono transitati per le vie principali della città antica seguiti dai componenti dell’associazione musicale “San Giorgio” che hanno contribuito a rendere la cornice complessiva di questa giornata carica di dolore ancora più suggestiva e, al contempo, drammatica. I simulacri del Cristo morto e dell’Addolorata hanno, dunque, fatto rivivere la processione più antica di Ragusa. Le prime notizie storicamente attestate risalgono, addirittura, al 1713. Il Cristo morto e l’Addolorata, tra l’altro, esprimono la religiosità dei residenti dell’antica città che nel corso dei secoli è risultata fortemente radicata così come testimoniato dalla nascita delle numerose chiese che punteggiano questo lembo del territorio urbano. Ad animare i momenti di alta spiritualità di questa così come delle altre processioni tenutesi in occasione del “Quarantore di adorazione del Santissimo sacramento”, i componenti delle varie confraternite che hanno dettato i tempi dei cortei religiosi succedutisi da domenica scorsa a ieri sera. Oggi, intanto, alle 18, al Duomo di San Giorgio, ci sarà L’ora della Madre mentre alle 22, sempre nella stessa chiesa Madre, si terrà la veglia pasquale e la santa messa. Queste, invece, le funzioni in programma per la domenica di Pasqua, 20 aprile. Alle 9, nella chiesa di San Giuseppe (Benedettine), la santa messa. Celebrazione eucaristica alle 10,30 nella chiesa Anime sante del Purgatorio. Alle 11, al Duomo, celebrazione della santa messa. Nel pomeriggio, le sante messe sono in programma alle 17,30 nella chiesa di San Tommaso e alle 19 al Duomo di San Giorgio. In quest’ultimo caso, si terrà la solenne celebrazione eucaristica. Di fatto, per celebrare degnamente questo momento, la sera di Pasqua ci sarà la tradizionale Scinnuta: il patrono San Giorgio viene sceso dalla nicchia nella quale è riposto e, affacciandosi dal portone del Duomo, annuncerà la Pasqua del Signore. Nel frattempo, le campane suoneranno a festa per tutti.