
C’è un pezzetto di Vittoria a Taurano, in provincia di Avellino. A riportarlo alla luce, nel corso di una ricerca sul Terz’Ordine Francescano di Vittoria, il giovane studioso vittoriese Gaetano Bruno. In particolare, in quel comune è presente ancora oggi una scuola dell’infanzia intitolata proprio alla vittoriese Suor Maria Immacolata Carfì.
“Le ricerche sul Terz’Ordine Francescano di Vittoria- spiega Gaetano Bruno- hanno portato alla luce tante storie interessanti. Tra queste una in particolare merita di essere approfondita. Mi riferisco alle Suore Francescane di Maria Mediatrice, una Congregazione di terziarie francescane fondata da Maria Carfì, figlia del sindaco di Vittoria, Salvatore Carfì. Negli anni ’40 durante lo sfollamento a causa delle incursioni aeree, Maria Carfì emigrò a Taurano, un piccolo paesino nel Vallo di Lauro in Provincia di Avellino. Mossa da pietà popolare, decise di fondare un istituto religioso di terziarie francescane. Propose l’idea alle consorelle terziarie di Vittoria e alcune sposarono questo progetto. Le suore fondarono un asilo che accoglieva i bambini del paesino, insegnavano loro a leggere, a scrivere, a ricamare, li intrattenevano con attività ludiche, con il catechismo e li preparavano ai sacramenti. In altre parole, furono un punto di riferimento autentico per l’intera comunità. Successivamente Suor Maria Immacolata Carfì acquistò e donò alla Parrocchia di Taurano un terreno con l’intento di costruire un edificio più grande per accogliere tutti i bambini della Parrocchia per impartire loro l’istruzione religiosa e civile. Nacque così l’Istituto Francescano di Maria Mediatrice.
Queste sante donne vittoriesi rimasero a Taurano e poi anche a Domicella altro paesino del Vallo, fino agli anni ’60-’70. Terminata la missione a Taurano, tornarono a Vittoria, dove furono accolte nell’asilo di San Francesco di Paola di via Cacciatori del Tevere. Asilo che fu fondato grazie alla donazione di un’altra terziaria l’insegnante Francesca Marangio. Quel luogo è oggi sede del Consultorio di ispirazione cristiana ‘Don Enrico Arena’”.
Bruno, per onorare la memoria di queste Terziarie e far sì che questa storia non venga dimenticata, ha realizzato un opuscolo nel quale ha inserito il materiale che è riuscito a reperire (già pubblicato nel libro del Terz’Ordine Francescano recentemente pubblicato). Il libretto è stato presentato nei giorni scorsi proprio a Taurano dove le suore sono ricordate con grande affetto. Basti pensare, appunto, che l’attuale scuola dell’infanzia è intitolata proprio alla vittoriese Suor Maria Immacolata Carfì.
“Quello che ho vissuto in questi giorni- racconta di ritorno dal viaggio a Taurano- è qualcosa di indescrivibile. Desideravo conoscere i luoghi in cui Suor Maria Immacolata Carfì ha vissuto insieme alle sue consorelle. Ho visitato i luoghi del primo asilo a Taurano, del secondo (l’attuale scuola dell’infanzia) fatta costruire da Suor Immacolata, l’antico edificio dell’asilo a Domicella e il cimitero, dove riposano tre suore, a cui ho reso omaggio.
Grazie infinite per l’accoglienza a chi mi ha dato l’opportunità di raccontare e far conoscere la loro storia: il sindaco Michele Buonfiglio, il parroco Michele Prata e la ministra dell’OFS Maria Pacia. Sento il dovere di ringraziare tutte le persone che mi hanno fornito testimonianze dirette: i familiari delle suore di Vittoria e di Taurano, e in modo particolare la prof.ssa Anna Rosaria Graziano, che ha mobilitato l’intero paese, mettendomi in contatto con tante persone che oggi non vivono più a Taurano. Sono felice di aver contribuito, nel mio piccolo, a salvare un pezzo di storia di questa comunità speciale che è Taurano. Ho visto la commozione negli occhi di tutti. Tutte le ragazze del paese impararono a ricamare da queste Terziarie siciliane di Vittoria e ciò che più mi ha toccato è stato il vederle ritrovarsi, dopo oltre 50 anni, proprio in occasione di questo evento. Un grazie sentito anche alla prof.ssa Luigia Lauro, la prima a fornirmi preziose informazioni, e che mi ha onorato della sua presenza, arrivando appositamente da Milano”.
“Mi preme ricordare- conclude Bruno- che non sono uno scrittore né tanto meno uno storico, ma uno studioso appassionato di storia patria; pertanto, chiedo venia per gli eventuali errori e dimenticanze. Spero di aver riportato in luce il devoto operato dei terziari vittoriesi, che pian piano stava per essere dimenticato”.