
I prodotti ittici del ragusano sono stati passati al setaccio nei giorni scorsi dal personale della Capitaneria di Porto di Pozzallo, dell’Ufficio Locale Marittimo dilog-bookti e gli Ispettori del Centro di Controllo pesca della Direzione Marittima di Catania.
L’attività, finalizzata a tutelare la risorsa ittica e contrastare la pesca illegale, ha riguardato soprattutto la verifica degli attrezzi da pesca (sistema detto a “strascico”) utilizzati dai pescherecci. Questo metodo, infatti, se non praticato secondo le regole nazionali e comunitarie, comporta un elevato impatto negativo sia sulla risorsa ittica che sull’ambiente.
Dai controlli, eseguiti nei porti di Scoglitti e Pozzallo, tre delle cinque unità controllate sono risultate non in regola. Gli attrezzi presenti a bordo ed utilizzati durante la battuta di pesca erano infatti difformi alle misure minime previste dalle normative vigenti dato che le maglie della rete sono risultate di dimensioni inferiori al minimo consentito.
L’impiego di questi attrezzi determina la cattura anche di specie di novellame o sottomisura nelle maglie di ridotta dimensione, impedendone quindi la crescita e la riproduzione in età matura. A tale violazione si aggiunge anche l’accertata mancata registrazione delle catture sul giornale di bordo e la riscontrata presenza a bordo di un cittadino straniero non assunto regolarmente.