
La Sicilia taglierà la tassa comunale d’imbarco negli aeroporti minori dell’isola. Coinvolti, quindi, Comiso, Trapani Birgi, Lampedusa e Pantelleria. Invariata, invece, la situazione su Palermo e Catania.
Il provvedimento vale circa 6 milioni e mezzo di euro che la Regione stanzierà nella prossima manovra economico finanziaria prevista fra giugno e luglio. Nelle variazioni di bilancio sarà prevista una misura compensativa nei confronti dei comuni che vedranno venir meno questa tassa. In questo modo si conta di abbattere i prezzi e favorire l’arrivo di compagnie e nuove tratte.
Il taglio della tassa comunale d’imbarco, tra le altre cose, viene chiesto con forza ormai da due anni da Ryanair, che ha condizionato i propri investimenti sull’isola a questa manovra. Vedremo se la compagnia accetterà questa parziale accettazione di quanto da lei richiesto visto che la compagnia irlandese chiedeva l’azzeramento di questa tassa comunale su tutti gli aeroporti.
Soddisfatti di questa decisione si sono detti il senatore Salvo Sallemi, vice presidente del gruppo parlamentare di FdI al Senato della Repubblica, l’eurodeputato Ruggero Razza, componente della commissione per i bilanci del Parlamento Europeo, e il deputato regionale Giorgio Assenza, presidente del gruppo di FdI all’Ars che dichiarano:
“Ne avevamo sostenuto l’opportunità già alcuni mesi fa e non possiamo fare a meno di apprezzare la proposta, che si integra con le misure a sostegno del traffico aereo predisposte. Sullo schema utilizzato da altre Regioni, come il Friuli, le Marche o la Calabria, sarebbe importante adesso lavorare per sottoscrivere intese con i vettori aerei. Questo sforzo della Regione va accompagnato con investimenti delle aziende private, altrimenti l’obiettivo sarà difficilmente centrato”.
“Assieme al bando per la continuità territoriale previsto per Comiso- concludono- questo slancio può portare a risultati finalmente positivi”.