
Buone notizie per i pazienti oncologici e per chi necessita di terapie infusive a lungo termine: da oggi, il dispositivo Port-a-cath, già disponibile all’ospedale di Modica, potrà essere impiantato anche negli ospedali di Vittoria e Ragusa.
Questa innovazione consentirà di evitare trasferte scomode e di ricevere cure fondamentali più vicino a casa, garantendo maggiore sicurezza e continuità assistenziale. Il progetto, portato avanti dall’Unità Operativa Complessa di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale “Giovanni Paolo II” di Ragusa e dell’Unità Operativa Semplice di Terapia del Dolore, prevede l’impiego di un gruppo di 25 “impiantatori” altamente qualificati tra medici e infermieri.
Il dispositivo Port, particolarmente indicato per i pazienti oncologici, è un accesso venoso completamente impiantabile, costituito da una camera sottocutanea connessa a un catetere che raggiunge un vaso centrale. Grazie alla sua posizione sottocutanea, offre un accesso sicuro e a lungo termine per la somministrazione di terapie endovenose prolungate, come la chemioterapia e la nutrizione parenterale. Rispetto ad altri accessi venosi, il Port riduce il rischio di infezioni e consente un utilizzo prolungato, che può durare mesi o anche anni, senza la necessità di venipunture ripetute.
“L’implementazione del dispositivo Port negli ospedali di Vittoria e Ragusa – dice il direttore generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago – rappresenta un importante miglioramento nella qualità dell’assistenza offerta alla popolazione, garantendo trattamenti più sicuri ed efficaci per chi necessita di accessi vascolari a lungo termine. L’adozione di questi dispositivi permette a molti pazienti di ricevere terapie senza la necessità di ripetute ospedalizzazioni e migliorando sensibilmente la loro qualità di vita. L’obiettivo è creare un Vascular Team, con personale infermieristico e medico adeguatamente formato, che con le rispettive competenze potrà far fronte alle esigenze dei pazienti e garantire questo servizio al cittadino, identificando in un prossimo futuro l’ASP di Ragusa come polo formativo e di riferimento anche in questo settore”.