
Inaugurata ieri pomeriggio a Ragusa la terza sede operativa del Centro medico sociale per neuromotulesi “San Martino” che si trova in via Dante 120.
La struttura di riabilitazione è destinata alla cura e all’assistenza di 80 pazienti, quasi tutti minori. I nuovi locali, più moderni e funzionali rispetto a quelli aperti dal 2008, permettono una più ampia gamma di servizi.
A benedire i nuovi locali è stato il vescovo Giuseppe La Placa. Erano presenti il presidente Lugi Piccione, la vicepresidente Lella Colombo e gli altri consiglieri del CDA, il sindaco Peppe Cassì, con gli assessori Elvira Adamo, Katia Pasta e Giorgio Massari, i parlamentari Salvo Sallemi, Nello Dipasquale, Stefania Campo, Giorgio Assenza, il direttore generale dell’Asp di Ragusa Giuseppe Drago e il direttore sanitario Sara Lanza.
“È un sogno nato 50 anni fa – spiega Luigi Piccione, uno dei soci fondatori – sull’onda della spinta del Concilio Vaticano II, un gruppo di giovani ci lanciammo in questa avventura, realizzando una delle prime strutture riabilitative. Oggi, dopo cinquant’anni, siamo cresciuti e operiamo con tre sedi. Ma lo stesso è lo spirito che ci anima e che cerchiamo di trasmettere anche ai nuovi operatori”.
Oggi nel CMSN “San Martino” operano 115 persone 75 nella sede centrale di Vittoria, 20 a Ragusa e 20 a Modica. Gli assistiti sono 560: 400 a Vittoria, 80 nelle due sedi di Modica e Ragusa.
Il direttore sanitario Marcello Boncoraglio sottolinea l’importanza dell’approccio umano e dell’attenzione al benessere degli assistiti, ma anche degli operatori: “il nostro presidente, così come chi lo ha preceduto, ci ha sempre ricordato che la vera missione del CMSN è prendersi cura delle persone a noi affidate. Qui gli operatori sono vicini agli assistiti, perché solo con una presenza attenta e partecipe si può garantire un supporto efficace. Il nostro Presidente non misura il successo con grafici di profitti, ma con il grado di soddisfazione dei pazienti e del personale. Inoltre, il presidente e chi lo ha preceduto hanno sempre avuto una considerazione speciale verso gli operatori, riconoscendo il loro impegno quotidiano e valorizzando il loro ruolo fondamentale all’interno della struttura”.
Barbara Diquattro è la madre di Francesca, una ragazza che per dieci anni ha frequentato il centro. La donna porta la sua testimonianza: “samo stati sempre supportati e sostenuti – racconta – anche nei momenti difficili che nella disabilità sono spesso una realtà. Di fronte a qualunque problema, gli operatori del centro cercavano sempre una soluzione possibile per raggiungere gli obiettivi prefissati. Oggi, questo periodo è concluso e le famiglie come noi sono spesso sole. Quando esci dal periodo di riabilitazione non c’è più nulla che possa sostenerci”.
Il vescovo Giuseppe La Placa ha definito il CMSN come “la locanda del buon samaritano”, rimarcando lo stile di servizio, quello di una vera famiglia. “Quando c’è famiglia, c’è calore – ha detto – c’è il sostegno necessario per superare le difficoltà e le fragilità”. Il presule ha preannunciato che la diocesi si doterà presto di un nuovo ufficio pastorale “per le disabilità”, cui “il CMSN darà il suo contributo”.