Ragusa, Uil: “la Tari costa di più rispetto alla media nazionale”

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 “A Ragusa la Tari costa di più, rispetto alla media nazionale. E pesa in modo ingiusto, insostenibile, sui pensionati che sono tra le persone economicamente più fragili di questo territorio. L’acconto della tassa rifiuti, ormai a scadenza, rappresenta per molti un incubo”.
Giorgio Bandiera, segretario della UilPensionati iblea, lancia l’allarme per il “caro-Tari” richiamando i dati della Indagine conoscitiva curata dal Servizio nazionale Politiche Fiscali e Previdenziali Uil, sotto la guida del segretario confederale Santo Biondo.
Stando al Rapporto Uil, il costo medio della tassa rifiuti in Italia lo scorso anno è stato di 337.77 euro mentre a Ragusa lievita sino a 420.74 euro.
“Se poi si considera la capacità di reddito – esclama Bandiera – il quadro assume drammaticamente tinte ancora più fosche! Proprio l’Indagine conoscitiva realizzata dalla Uil nazionale, infatti, mostra quanto la Tari incida al Sud sul reddito netto medio familiare per l’1.34 per cento, più del doppio rispetto allo 0,64 registrato ad esempio nel Nord-Est. Facile immaginare quanto tutto ciò gravi su anziane e anziani di tutta la nostra provincia dove, peraltro, s’è abbattuto su importanti realtà territoriali come Modica il dissesto comunale con l’applicazione di tariffe alle più alte aliquote consentite dalle norme in vigore”.
Giorgio Bandiera prosegue: “Ha ragione la segretaria generale della Uil Sicilia, Luisella Lionti, quando parla di un’Isola povera e tartassata, facendo riferimento ai dati del report sulla Tari. Ragusa non fa eccezione, anzi! Sempre più pensionate e pensionati devono, quindi, far quadrare i propri magri bilanci rinunciando persino a spese di prima necessità. Abbiamo già detto alcuni mesi fa insieme con il segretario regionale della UilP, Claudio Barone, e vogliamo adesso ribadire che le istituzioni politiche devono sedersi a un tavolo di confronto con noi e ascoltarci. Chiediamo risposte vere, tangibili, a una condizione di disagio che si somma a disagio. Non è solo questione di tasse ma, come abbiamo ricordato assieme a Claudio Barone, anche di servizi agli anziani che non crescono mentre negli ultimi vent’anni l’indice di vecchiaia in terra iblea è passato dal 109.5 al 157 per cento”.
“Sul macigno della Tari – conclude Giorgio Bandiera – non possiamo che chiamare in causa la Regione. Si trovino soluzioni urgenti per migliorare uno dei settori più critici, quello della gestione rifiuti. Servono, fra l’altro, impianti moderni ed efficienti che i Comuni da soli non possono realizzare e sostenere. Solo così sarà possibile alleggerire il carico di una tassa che penalizza le ragusane e i ragusani, accrescendo scandalosamente le distanze sociali tra le persone di questo Paese”.