
La Cgil, la Filctem e le altre categorie dell’industria hanno proclamato per il prossimo 10 marzo 2025 una giornata di mobilitazione contro il piano industriale presentato da Versalis, la divisione chimica di Eni. In tale occasione, una delegazione della Filctem Cgil di Ragusa, composta da rappresentanti sindacali e dai rappresentanti dell’industria , prenderà parte alla manifestazione che si terrà davanti alla sede del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), ribadendo il proprio netto dissenso nei confronti di un piano che mette a rischio il futuro dell’industria chimica di base in Italia.
Contestualmente, è stata proclamata una giornata di sciopero generale per tutti i lavoratori del settore, sia del comparto diretto che dell’indotto. La decisione giunge a seguito dell’assenza di riscontri concreti rispetto alle richieste avanzate dalle organizzazioni sindacali in merito al piano industriale presentato da Eni Versalis il 24 ottobre scorso. Già in quella sede, la Cgil e la Filctem avevano espresso un giudizio fortemente negativo sul documento, evidenziando le gravi ripercussioni che esso comporterebbe per l’intero comparto.
In particolare, nonostante le ripetute sollecitazioni a sospendere le operazioni di decommissioning, la dismissione dello stabilimento di Ragusa, avviata il 1° gennaio 2025, sta proseguendo senza alcun ripensamento da parte dell’azienda. Una scelta che desta profonda preoccupazione e che contrasta con la necessità di garantire una prospettiva di sviluppo e continuità industriale per il territorio.
Nonostante gli incontri istituzionali e tecnici avvenuti presso il MIMIT, le risposte fornite finora sono state insufficienti. La Cgil e la Filctem, pertanto, hanno deciso di intensificare la mobilitazione e di non sottoscrivere alcuna intesa con Eni, poiché le proposte avanzate dall’azienda non rispondono alle richieste formulate in questi mesi dal sindacato.
A Ragusa, l’obiettivo del sindacato è chiaro: ottenere un piano industriale credibile, che garantisca la tutela dei lavoratori, sia diretti che dell’indotto, e che assicuri un futuro produttivo per la comunità locale. La presenza di Eni nel territorio ha rappresentato per anni un asset strategico, ma il piano attuale non offre garanzie sufficienti né per i lavoratori né per lo sviluppo economico dell’area.
Per questi motivi, la mobilitazione proseguirà con determinazione, nell’interesse dei lavoratori, delle loro famiglie e dell’intero tessuto produttivo locale. La Cgil e la Filctem continueranno a rivendicare un progetto industriale serio e sostenibile, che rispetti le esigenze del territorio e delle sue professionalità.