Confcommercio Modica: “La nostra ricetta per riqualificare il centro”

63

Lettera aperta del presidente di Confcommercio Modica, Giorgio Moncada, sul dibattito riguardante la riqualificazione del centro storico che si accende spesso su temi come turismo, eventi, affitti proibitivi per i locali commerciali, sicurezza e, soprattutto, la continua desertificazione.

“Non si può chiedere al commercio e all’imprenditoria – dice Moncada – di sostituirsi al settore pubblico. Il centro storico è stato svuotato da scelte politiche che hanno favorito l’espansione urbana senza considerare le conseguenze. Le attività economiche si adattano al mercato: se una caffetteria o un ristorante stellato scelgono di trasferirsi altrove, si tratta di una decisione legittima. Nessuno può chiedere agli imprenditori di sostenere, a proprie spese, un sistema che non offre le condizioni per operare con profitto. Il cuore del problema è lo spopolamento: senza residenti che vivono il centro ogni giorno, i servizi essenziali scompaiono, trasformando il cuore della città in un museo senz’anima. Puntare solo sul turismo stagionale non è una soluzione: non garantisce una crescita economica sostenibile e sperare in un turismo di massa è un’illusione. La chiave è integrare il turismo con la vita quotidiana, creando un ambiente in cui i modicani possano sentirsi davvero a casa. Un altro aspetto da considerare è la trasformazione del tessuto commerciale. Sempre più spesso, i negozi tradizionali lasciano spazio ad attività rivolte a culture diverse dalla nostra. Questo non avviene per caso, ma è la reazione naturale del mercato ai cambiamenti sociali in corso. Il centro è ancora nostro nell’aspetto, ma il suo contenuto lo è sempre meno”.

“La rinascita del centro storico di Modica – ancora il presidente Moncada – passa necessariamente dal ripopolamento. Il primo passo è recuperare il patrimonio edilizio, restaurando gli edifici con criteri moderni che ne conservino il fascino storico, ma li rendano al tempo stesso confortevoli ed efficienti. Progetti di co-housing, sgravi fiscali per la ristrutturazione e incentivi economici possono abbattere le barriere all’accesso abitativo, attirando giovani famiglie e garantendo una presenza costante nel cuore della città. Oltre alla riqualificazione degli edifici, servono progetti di comunità energetica e la diffusione del wi-fi gratuito in aree strategiche, per coniugare modernità e storia. Questi interventi, insieme al ritorno dei servizi pubblici – come uffici amministrativi e attività di pubblica utilità – renderanno il centro storico non solo attrattivo, ma anche funzionale e accogliente”. “Un altro aspetto chiave – continua ancora la lettera aperta – è la viabilità. Introdurre sensi unici, piste ciclabili e aree pedonali migliorerà la qualità della vita, rendendo il centro più sicuro e accessibile per tutti. Inoltre, la creazione e il potenziamento di spazi verdi e luoghi di aggregazione sono essenziali per restituire al centro storico i suoni, gli odori e la socialità tipici delle antiche “vanedde”, cuore pulsante della vita modicana. L’obiettivo non è solo restaurare gli edifici, ma trasformare il centro storico in un luogo vivo, dove turismo e quotidianità convivono armoniosamente. Una città in cui i turisti non siano solo visitatori, ma ospiti che scoprono un ambiente autentico, animato da chi lo vive ogni giorno”.