Anche a Comiso la giornata mondiale di preghiera delle donne

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La chiesa di Sant’Antonio di Comiso, ospiterà domani, 7 marzo 2025, alle 19, la “Giornata mondiale di preghiera”. La celebrazione è organizzata, nella Diocesi di Ragusa, dalle chiese cattolica, luterana e pentecostali.

La liturgia viene preparata ogni anno dal comitato di donne di un paese diverso. Quest’anno è stata proposta dalle donne delle Isole Cook, un piccolo arcipelago di quindici isole al centro dell’Oceano Pacifico, con 15.000 abitanti, la maggior parte dei quali concentrati nell’isola di Rarotonga.

Negli anni passati la liturgia è stata preparata dalle donne di Palestina, Taiwan, Polonia, Galles, Inghilterra, Irlanda del Nord. Nel 2026 toccherà alla Nigeria, nel 2029 all’Italia. La celebrazione, condotta interamente da donne, propone un tuffo nella storia, nella cultura del popolo Maori: alcuni canti saranno in lingua Maori, nel corso della celebrazione saranno narrate le storie di tre donne delle Isole Cook.

La Giornata mondiale di Preghiera attraversa popoli e culture. Si celebra, ogni anno, il primo venerdì di marzo e – grazie al fuso orario – attraversa tutto il pianeta. Alla Giornata mondiale di Preghiera partecipano infatti uomini e donne di 120 paesi e si prega in 88 lingue diverse.

Il tema è “Mi hai fatto in modo meraviglioso” (Salmo 139,14). Simbolo della proposta di quest’anno è un’opera d’arte, un dipinto realizzato da due donne delle Cook che rappresenta lo splendore colorato dell’arcipelago. «Un dipinto inondato di luce, che raffigura le meraviglie della creazione – si legge nella presentazione – un brillante cielo blu, una flora colorata e una fauna variegata, lagune e oceani. L’imponente palma da cocco, che cattura lo sguardo dell’osservatore, simboleggia forza e bontà, assicura salute e benessere. Dalle foglie alle radici, la palma viene utilizzata come alimento, medicina e protezione solare. Per gli abitanti delle Isole Cook è l’albero della vita. La barca nell’immagine rappresenta l’arrivo del cristianesimo 200 anni fa. Le tre donne in primo piano simboleggiano la conservazione della tradizione e del patrimonio culturale. Le donne realizzano preziose trapunte di “tivaevae”,simbolo di pazienza, amore e unità. Una indossa un cappello tradizionale fatto di giovani foglie di cocco, le altre un copricapo fatto di fiori tropicali di tiaré. In tal modo onorano l’amore e la grazia di Dio».

La liturgia inizia con il saluto tipico delle Isole Cook: “Kia Orana”, che letteralmente significa. “Che tu possa avere una vita lunga e felice!” È così che si salutano gli abitanti delle Isole Cook. Il filo conduttore sono le conquiste e le lotte delle donne nella nostra società. I diversi ruoli delle donne contribuiscono in modo significativo al tessuto sociale delle Isole Cook”.