I bambini fotografi sulla scia del maestro Giuseppe Leone

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I bambini e le foto in bianco e nero, sulla scia di Giuseppe Leone. Guidati dalle fotografe Emanuela Alfano e Federica Siciliano, collaboratrici del maestro e ripresi dal videomaker Francesco Bocchieri dell’Archivio degli Iblei e per l’Ecomuseo Carat (progetto: “Alla scoperta di Ragusa e del suo paesaggio culturale), i bambini di 4 anni della Scuola dell’Infanzia Bruno Munari, nell’ambito del Progetto: “Io cittadino attivo per la tutela del patrimonio culturale”, hanno prodotto contenuti fotografici con le fotocamere degli smartphone dei genitori e con le loro macchinette fotografiche, foto rigorosamente in bianco e nero, proprio su esempio del fotografo Giuseppe Leone.

L‘obiettivo del progetto, rivolto ai bambini e ai loro genitori è quello di contrastare la dipendenza passiva dagli smartphone, favorendone l’utilizzo per produrre foto o video allo scopo di valorizzare il nostro patrimonio culturale, seguendo le orme del famoso fotografo. “I bambini erano entusiasti – racconta Emanuela Alfano -. Abbiamo voluto che proprio loro infatti fossero parte attiva e partecipativa e l’idea è stata quella non di farlo in classe ma all’esterno”. Così i bambini non si sono trovati nella loro comfort zone ma in un ambiente con molti più stimoli. “Come fare ad attirare attenzione di questi bambini così piccoli, ci siamo chiesti – continua la fotografa – Abbiamo realizzato una marionetta, un piccolo fotografo fatto a mano che abbiamo chiamato Peppino e che li ha intanto catturati visivamente. Tramite questo gioco di ruoli ho fatto notare dei dettagli di quello che andavamo a guardare. Per esempio l’interno della villetta della chiesa di San Giovanni su corso Vittorio Veneto, tra le radici degli alberi, nel frattempo Laura Avellina ha preparato i giochi di una volta, ed hanno giocato proprio come facevano i bambini durante le feste religiose”.

 

Ma i bambini sono diventati anche fotografi “con un uso del cellulare attivo e non passivo, che è diventato un mezzo per vedere il mondo attraverso un obiettivo. I genitori ci hanno mandato le tantissime foto che hanno realizzato i loro figli e che stiamo stampando perché vorremmo poi fare una piccola esposizione. Le foto? Sono straordinarie, i bambini mi hanno stupita: ne sono usciti scatti bellissimi. Per esempio c’è qualche foto della vasca dove si vede il riflesso dei palazzi attorno oppure a Santa Maria delle Scale riconsiderando la foto della cupola del maestro. Devo dire che anche per i genitori è stata un’esperienza immersiva nell’osservazione della nostra città e dei dettagli barocchi più insoliti che non avevano mai attenzionato. Il laboratorio è stato un mezzo di interazione e coinvolgimento tra i bambini è i loro genitori, che hanno partecipato attivamente”.

Le location dei tre laboratori fotografici sono state selezionate dai libri fotografici di Giuseppe Leone e dalla proposta della regista Prof.ssa Chiara Ottaviano. Le foto in bianco e nero e a colori sono state scattate e concesse da Laura Vernuccio (mamma di Sveva Lazaridis).