
Si terrà il prossimo 24 febbraio a Ragusa l’Assemblea delle Assemblee. L’appuntamento della CGIL Ragusa è in programma all’Auditorium G.B. Cartia della Camera di Commercio di Ragusa alle ore 16.00.
A partecipare anche il segretario regionale, Alfio Mannino. Saranno inoltre presenti tutte le categorie della CGIL, lavoratori, pensionati e le diverse articolazioni territoriali del sindacato.
“L’evento- scrivono gli organizzatori- rappresenta un passaggio cruciale per riaffermare la centralità del tema del lavoro, attraverso un confronto diretto con le realtà associative, i movimenti, le forze politiche e tutte le componenti sociali che hanno aderito al comitato referendario recentemente costituito. Un’assemblea aperta, un luogo di dibattito e di ascolto, in cui saranno i delegati e i lavoratori stessi a raccontare le proprie esperienze, testimoniando il valore e la necessità di una partecipazione attiva al voto referendario”.
“Con questo appuntamento- spiega il segretario provinciale della CGIL di Ragusa, Giuseppe Roccuzzo- vogliamo dare il via a una mobilitazione capillare su tutto il territorio provinciale, attraverso le Camere del Lavoro, per sensibilizzare i cittadini sull’importanza di questo referendum. Il voto rappresenta il più alto strumento di democrazia diretta, un’occasione in cui ciascun cittadino può incidere direttamente sulle scelte legislative del Paese. A differenza delle elezioni politiche o amministrative, qui non si tratta di scegliere un candidato, ma di riaffermare i principi fondamentali su cui si fonda la nostra società: il lavoro, la dignità, la sicurezza e la cittadinanza.”
Con il referendum, Cgil punta ad abolire il meccanismo dei contratti a termine reiterati all’infinito, il diritto a condizioni di lavoro sicure, la tutela dei lavoratori negli appalti e nei subappalti, nonché un nuovo criterio per il riconoscimento della cittadinanza italiana, riducendo il requisito di residenza da dieci a cinque anni.
“Non si tratta di una battaglia per conquistare nuovi diritti, ma per riconquistare diritti che negli ultimi anni sono stati progressivamente erosi,” continua Roccuzzo. “Abbiamo oltre mille morti l’anno sul posto di lavoro: un numero inaccettabile, che dimostra come la sicurezza debba tornare a essere una priorità. Così come non possiamo accettare che il precariato diventi la norma per milioni di lavoratori. Questo referendum non è solo una questione di lavoro, ma di democrazia: vogliamo che siano i cittadini a decidere il loro futuro e quello del Paese.”