“H24 Store”, 9 persone in carcere e 3 ai domiciliari

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772 cessioni di cocaina sono state documentate nel corso dell’operazione “H24 Store” messa a segno dalla Polizia di Stato a Gela e che ha permesso di sgominare un’organizzazione dedita allo spaccio di droga nel comprensorio. Tredici le misure cautelari eseguite dalla Polizia di Stato: nove in carcere, tre agli arresti domiciliari e un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. I provvedimenti sono stati emessi dal gip del Tribunale di Gela, su richiesta della locale Procura. Gli indagati devono rispondere di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, furti e ricettazione. Nel corso delle indagini sono stati inoltre effettuati diversi sequestri di droga ed eseguiti tre arresti in flagranza di reato. Le indagini hanno consentito di accertare un’articolata attività di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti svolta a Gela, tra giugno 2022 e gennaio 2023, la disponibilità di armi e il compimento di diversi reati predatori, anche a connotazione violenta, da parte degli indagati.

Secondo quanto accertato, lo spaccio delle dosi di cocaina, in alcuni casi, avveniva sotto il domicilio del pusher; in altri casi, invece, con la consegna della droga a domicilio, anche a professionisti gelesi, disposti a pagare somme fino a 500 euro per le dosi di cocaina acquistate. Sono stati, inoltre, accertati diversi altri reati commessi da alcuni degli indagati, quali furti in abitazione e ricettazione. Tra i reati commessi sono state contestate precise responsabilità in ordine al furto di un Fiat Ducato di proprietà del comune di Gela, al furto di detersivi, rubati da un deposito di un commerciante gelese, per un valore di circa 3.600 euro. In questo caso la refurtiva è stata successivamente acquistata e venduta al dettaglio da un altro commerciante indagato, consapevole che si trattasse di merce rubata. Tra i reati scoperti anche un furto in abitazione. In quest’ultimo caso uno degli indagati avrebbe pianificato, e fatto realizzare a tre complici, il furto nell’abitazione della propria fidanzata, approfittando dell’assenza dei genitori di quest’ultima, dando indicazioni su dove si trovassero i gioielli e gli altri beni di valore da rubare.

L’attività investigativa, diretta e coordinata dalla Procura di Gela, è stata delegata al Commissariato di Pubblica Sicurezza di Gela ed è stata svolta attraverso l’uso di sistemi di videosorveglianza, intercettazioni telefoniche, ambientali, attività di controllo, osservazione e pedinamento.

Lo scorso mese di novembre, nell’ambito della stessa indagine, la Polizia di Stato di Gela aveva già tratto in arresto cinque soggetti in esecuzione di provvedimenti restrittivi per porto e detenzione illegale di armi da guerra. Gli arresti sono stati eseguiti con l’ausilio della Squadra Mobile di Caltanissetta, del Reparto Prevenzione Crimine di Palermo e di unità cinofile della Polizia di Stato.

È stato, inoltre, impiegato un elicottero della Polizia di Stato per garantire la sicurezza dall’alto degli agenti impiegati nell’attività di polizia. Le indagini giudiziarie non sono concluse, fanno sapere gli inquirenti.