Province, Cassì: “Se elezioni secondo livello mi confronterò coi miei

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Obiettivo, bypassare la legge Delrio che impedisce, di fatto, di andare alle elezioni di primo livello, cioè quelle dove i cittadini sono chiamati alle urne, per le ex Province regionali, oggi Liberi consorzi, che tornerebbero ad essere amministrate da un presidente e da una governance eletta dal popolo.

In provincia di Ragusa si attende da ben 12 anni, con ultimo presidente eletto, Franco Antoci, e dopo una serie di commissari: Giovanni Scarso, Carmela Floreno, Dario Cartabellotta, Salvatore Piazza e l’attuale Patrizia Valenti.

I tempi sono stretti, perché se non dovesse andare in porto il tentativo che ha sul tavolo il governo nazionale, si andrebbe (ma il condizionale ormai non può che essere sempre d’obbligo negli infiniti annunci, rinvii e contro rinvii) alle elezioni di secondo livello per le quali ci sarebbe già la data del 27 aprile. In quel caso sarebbero i sindaci dei 12 comuni iblei ad eleggere uno degli stessi primi cittadini. Un sindaco che farebbe anche il presidente della Provincia. In quel caso il dibattito è ancora tutto da decifrare: mettere a viale del Fante il sindaco di un comune piccolo che dunque ha “meno” carichi di lavoro rispetto al primo cittadino delle città più grandi, oppure fare valere i numeri e il peso degli stessi centri più grossi, a cominciare da Ragusa? Poche e misurate, in questo senso, le parole, del sindaco Peppe Cassì al nostro giornale: “Fin quando stanno ancora tentando di ottenere dal governo una modifica ad hoc per votare con suffragio universale sembra prematuro parlare di tutto questo – dice – Se invece si faranno quelle di secondo livello devo parlarne con i miei prima di decidere che fare”. Alla domanda su chi sarebbero “i suoi” il primo cittadino risponde che si tratta della propria giunta, della propria maggioranza, “direzione Ragusa” e che “non sono decisioni che posso prendere da solo”.

D’altra parte, se è vero com’è vero che saranno i sindaci che si dovranno sedere attorno a un tavolo per trovare la sintesi, è altrettanto vero che i big dei partiti e gli schieramenti politici che stanno dietro a ogni primo cittadino saranno determinanti. Ecco perché è chiaro che le interlocuzioni siano già iniziate da tempo e che la politica non si farebbe trovare impreparata. Almeno su questo.