La fabbrica del pesce a Marina di Ragusa. Correva l’anno 1947 e la frazione marinara era ben diversa da quella che tutti noi conosciamo. Il regista Antonio Carnemolla, con un reel, racconta la storia della primissima parte del lungomare, dove appunto esisteva quello che oggi sarebbe uno straordinario elemento di archeologia industriale che purtroppo non c’è più. Con le interviste a Cecilia Tumino – nipote di Rosario Tumino che con il cognato Carmelo Di Grandi costruirono la fabbrica – e di Maria Iurato, moglie di Tumino, in pochi minuti Carnemolla racconta un affascinante pezzo di storia cittadina a molti sconosciuto.
Questo il link del video https://www.instagram.com/reel/DFNnnpMoTIS/?igsh=MTdvb3Y2NHk2cXh1Mg==
“Mio papà mi ha trasmesso la passione per Marina e mi ha lasciato un archivio preziosissimo da dove attingere informazioni – racconta Carnemolla – C’è un progetto più ampio, che è quello di creare un museo permanente della storia di Marina di Ragusa. Un progetto per riscoprire la frazione e la sua storia. Spesso mi trovo a pensare che molti dei suoi segreti restino celati sotto la patina di modernità che oggi contraddistingue Marina. Chi viene qui in vacanza si lascia affascinare dal mare, dal sole e dalla vivacità delle sue strade, ma difficilmente immagina che questa borgata custodisce una storia fatta di radici profonde, di pescatori coraggiosi, di edifici che non ci sono più e di voci che meritano di essere ascoltate. Ho dunque un sogno: quello di creare una mostra permanente che racconti la storia di Marina di Ragusa, per restituire dignità alla sua memoria e far conoscere ai visitatori l’anima autentica di questo luogo. Immagino un piccolo museo, un rifugio di ricordi, dove fotografie, documenti storici, testimonianze e video possano intrecciarsi per raccontare la nostra storia”.