Giorno della verità, mercoledì prossimo a Ispica, per la Giunta Leontini. Il Consiglio comunale, infatti, è chiamato a discutere la mozione di sfiducia al primo cittadino. Mozione che è stata firmata da 8 consiglieri mentre, in Aula, per la sfiducia, ci vorranno 10 voti sui 16 Consiglieri comunali in carica.
Leontini, da parte sua, spiega perché è importante che resti in carica. “Ci sono opere e atti importantissimi per la città già pronti, come il Piano regolatore generale, l’ipotesi di bilancio che il commissario ha ritenuto di approfondire perché i revisori dei conti non avevano dato parere positivo. C’è il tentativo di iniziare una azione del Comune per uscire dal dissesto, e tante altre questioni in itinere: dal completamento di tutti i progetti di riqualificazione urbana, a tanti altri progetti che meritano di essere portati a compimento. Tutte opere in corso di realizzazione già cantierate, come piazza San Giuseppe, la sede del liceo Linguistico, l’ex pretura destinata a essere sede di associazioni giovanili musicali, così come la via dei laghetti che sta assurgendo a un livello di bellezza straordinaria, una passeggiata che attraversa la cava e che si affaccia su uno scenario davvero molto bello. Poltrone in vendita in vista di mercoledì? Neanche per sogno”, chiosa il primo cittadino.
Dall’opposizione, intanto, arriva la voce di Lucia Franzò: “Siamo arrivati al punto di non ritorno – dice -. La città si aspetta una svolta o in un senso o in un altro; le condizioni sono di stasi e immobilismo e i problemi che tutti abbiamo sono evidenti, soprattutto dal settore finanziario. Basti pensare che l’integrazione oraria ai dipendenti non è mai arrivata, e poi magari si ringraziano gli onorevoli di turno per la settimana santa. Ci sono uffici che non possono aprire perché non c’è personale o pattuglie della polizia municipale che di pomeriggio non possono andare in giro. Il ruolo del sindaco è fallimentare. Mi aspetto che ci sia una svolta perché occorre smuovere questa acqua imputridita: la città soffre di servizi essenziali. Nel momento in cui su 16 consiglieri ne ha solo 4 farsi da parte dovrebbe essere un atto dovuto. Basti pensare che l’ipotesi di bilancio tanto decantata, una volta insediatosi il commissario Coco è stata ritirata immediatamente e non è passata nemmeno in Consiglio”. In bilico, soprattutto, ci sarebbero due consiglieri che potrebbero spostare le condizioni da una parte o dall’altra. Paolo Monaca e Gianni Stornello, in questo senso, sarebbero nomi importanti. “Leontini governa con una amministrazione che non è passata dalle elezioni. Il mio appello è dare di nuovo voce alla città”, conclude Franzò.
Se dovesse passare la sfiducia, tra l’altro, la città andrebbe al voto in primavera, senza aspettare l’election day.