Si sono conclusi ieri a Vittoria i festeggiamenti in onore di San Giovanni “di jinnaru”, ovvero di gennaio. Si tratta di una festa che lega indissolubilmente i vittoriesi al loro Patrono dato che a lui riconoscono il sacrificio compiuto nel 1693 per salvarli.
Secondo le parole scritte da Mons. La China, infatti, la città di Vittoria fu salvata, “tranne dell’antica Chiesa Madre, in cui il Battista volle rendersi mallevadore, offrendo Chiesa e Capo all’Altissimo, per liberare la sua diletta Vittoria”.
A commentare oggi queste parole è l’arciprete parroco don Salvatore Converso che scrive:“riteniamo come aderente al vero quello che mons. La China scrive. Ci colpisce in particolare il fatto che il Battista ‘volle rendersi mallevadore, offrendo Chiesa e Capo all’Altissimo, per liberare la sua diletta Vittoria’. Difatti, la Chiesa fu distrutta dal terremoto e la statua del Battista decapitata dalle macerie. E ancora oggi, mentre tante difficoltà ci circondano, desideriamo conservare il ricordo di quanto sta all’origine della devozione di tanti Vittoriesi al Santo Patrono. Si ravvivi la fede in Dio che non ci abbandona mai e ci fa sperimentare il Suo aiuto anche grazie ai suoi amici che sono i Santi. Il dono che chiediamo anche quest’anno giubilare per Vittoria è la concordia tra i suoi abitanti, l’onestà della vita e l’accoglienza dell’altro nel nome di Colui che è venuto in mezzo a noi rivelandosi non solo come Via che porta al cielo ma anche come il benessere in questo mondo”.
Ancora una volta, quindi, i vittoriesi hanno voluto ringraziare il loro protettore con la processione esterna del simulacro.
Rinviata, invece, la processione in programma a Comiso con il simulacro del Patrono San Biagio. A causa delle avverse condizioni meteo, infatti, è stato deciso di spostarla a 𝐝𝐨𝐦𝐞𝐧𝐢𝐜𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐬𝐬𝐢𝐦𝐚, 19 gennaio, sempre alle ore 12.