Arriva da Caltagirone la storia di due giovani donne che oggi rappresentano due esempi significativi di solidarietà e attenzione agli “ultimi”: si tratta di Elisa Vittorino e Siria Tangorra.
La prima riveste il ruolo di responsabile del COPE (Cooperazione Paesi Emergenti) in Tanzania. “Il COPE – sottolinea la stessa Elisa, di professione farmacista – ormai è diventato una vera e propria famiglia per me, dove ogni giorno vivo un’esperienza unica, fatta di passione, impegno e solidarietà. Come rappresentante Paese, sono responsabile della gestione di tutti i progetti che l’organizzazione porta avanti in Tanzania, assicurandomi che vengano implementati correttamente e con impatto positivo sulle comunità locali. Sono costantemente in movimento tra i vari progetti, che comprendono un centro di accoglienza per bambini orfani e vulnerabili, un ospedale rurale, un asilo, una sartoria locale e un college agricolo, situati in diverse aree della Tanzania. Lavorare a contatto con questi progetti, che vanno dalla cura dei bambini orfani alla promozione dell’educazione agricola, mi permette di vivere una realtà complessa, ma estremamente arricchente. Il mio obiettivo principale è migliorare la qualità della vita delle persone che vivono in queste zone rurali e contribuire, tramite la nostra azione, a un cambiamento positivo e duraturo”.
L’impegno della sua famiglia nel volontariato ha profondamente influenzato Elisa sin da bambina. “Sono cresciuta – dice – in un ambiente che mi ha insegnato l’importanza del dare agli altri, ma il mio desiderio di partire per fare volontariato all’estero è rimasto nel cassetto per molto tempo, bloccato prima dagli studi e poi dal lavoro. Quando, 5 anni fa, ho deciso di realizzare questo desiderio, arrivata in Tanzania ho incontrato tutti i disagi di un posto lontano dalla comodità a cui ero abituata: senza acqua, senza luce, senza connessione. All’inizio pensavo che non sarebbe stato possibile vivere in quelle condizioni, ma ben presto ho visto le persone che vivevano serenamente nonostante tutto. È stato allora che ho capito quanto molte delle cose che per noi sono scontate, in realtà sono dei veri privilegi. Per ora – conclude Elisa Vittorino – non penso di tornare in Italia. Ci sono ancora tante cose da fare, e mi sembrerebbe di lasciare un lavoro a metà”.
Anche la vita di Siria Tangorra, 26 anni, è contrassegnata dal volontariato: prima a Caltagirone nello scoutismo e nell’Azione cattolica, poi a Bologna (dove si è laureata in Infermieristica) all’ospedale Rizzoli. Nel capoluogo emiliano ha lavorato “in frontiera”: all’Hospice adulti e, al Sant’Orsola, in Terapia intensiva neonatale. Adesso fa l’infermiera all’Hospice pediatrico felsineo. Anche lei, sentendo l’intenso desiderio di dare un apporto ancora più forte a chi ha meno, ha vissuto per quattro mesi l’esperienza in Tanzania, in un paese di 12mila abitanti. “L’Africa – sostiene Siria – ti insegna molto, a partire dalla comprensione di ciò che è davvero importante. Di fronte a certe emergenze che lì sono quotidianità, impari davvero a mettere nel giusto ordine le vere priorità. In Tanzania ho svolto la mia attività di volontariato in una casa d’accoglienza per bambini, monitorando la loro crescita e il loro stato di salute, ma occupandomi pure di tutto ciò che serviva, dalla spesa ai momenti ludici e ricreativi da trascorrere con i piccoli. Quest’esperienza mi ha dato molto e oggi, grazie anche a quei mesi vissuti in Tanzania, so che ciò che più conta, nella vita, è l’autenticità dei rapporti. E’ un’esperienza che mi auguro anche altri giovani decidano di fare”.
Siria è stata ricevuta nei giorni scorsi in municipio, insieme al padre Fabio, dal sindaco Fabio Roccuzzo.
“Elisa e Siria – dichiara il sindaco Roccuzzo – rappresentano esempi concreti della capacità di spendersi per il prossimo, con generosità e altruismo, che va sostenuta e disseminata perché contribuisce a creare una società migliore, in cui certi valori fondamentali non vengano soltanto proclamati, ma concretamente praticati e vissuti”.