Il nuovo anno propone gli ultimi due appuntamenti con la mostra “Presepe d’arte multietnico” a Vittoria.
Nella sede dell’associazione culturale “La Corte del Vespro”, tra Vittoria e Pedalino, il 5 e 6 gennaio, dalle 17 alle 22, sarà possibile ammirare un’esposizione presepiale realizzata con quindici gigantografie fotografiche.
Le foto sono state realizzate nel novembre scorso da Toni Campo e dai sui allievi nel corso di uno stage dedicato a “La luce di Caravaggio” applicata alla fotografia. Cifra stilistica del grande fotografo di moda che ha scelto la quiete della pianura siciliana, nei luoghi che gli hanno dato i natali, per coltivare una nuova arte.
Le quindici opere sono state realizzate da Toni Campo, Florin Mioc, Emanuele Tumino, Ignazio Pluchino e Salvo Caruso. La grotta della Natività è stata ricavata nella grande cisterna sotterranea, cui si accede attraverso una piccola scala suggestiva. La foto della Natività è opera di Toni Campo e Florin Mioc. L’allestimento è stato curato da Francesco Palazzolo.
La straordinaria capacità di Toni Campo di evocare la tenerezza umana e le emozioni più profonde dell’esistenza traspaiono nella foto centrale, quella dedicata alla grotta della Natività. Creata in simbiosi con i sui quattro allievi, la mostra racconta ai visitatori il Natale, ma anche i mille momenti di vita che ruotano attorno ad esso, cogliendo l’umanità più profonda negli sguardi, nei gesti, con un linguaggio del corpo che comunica l’essenza della vita.
Le foto, realizzate con uno stile vintage, ma con forti elementi di modernità espressiva, raccontano l’esperienza artistica più recente di Toni Campo, proponendola insieme a quella degli allievi che frequentano i suoi corsi. Gli autori si sono ispirati a opere del passato, utilizzando il maestoso gioco di luci ed ombre che fu di Michelangelo Merisi, detto Caravaggio.
I personaggi ritratti sono di varie etnie e fedi religiosi, segno dell’universalità della vita e messaggio autentico del valore della multiculturalità. Tra i figuranti ci sono uomini, donne e bambini russi, cinesi, rumeni, svizzeri, africani, tunisini, siciliani e milanesi. Il presepe multietnico diventa quindi anche un progetto di integrazione.
Arturo Barbante, esponente di spicco della cultura vittoriese, insieme alla moglie, Maria Teresa Schifano, scrive: “La mia caverna di Alì Babà preferita, piena di miracoli. Un Luogo Magico, dove nascere è un miracolo. Avete creato una Nazareth contemporanea con grande abilità e arte”. “Ogni volta è un’emozione che tocca il cuore e sveglia la mente – scrive la docente Cettina Boccadifuoco – Mens e cor all’unisono. Il Presepe vive di nuova vita e il messaggio arriva grazie all’Arte”.