È stato presentato ieri al Comune di Comiso il progetto “Incentivare le adozioni” della LAV (Lega Anti Vivisezione) di Ragusa in collaborazione con il Canile degli Iblei “Achille Birotto”. All’incontro, insieme alla sindaca Maria Rita Schembari, hanno partecipato per l’amministrazione la consigliera Emilia Garofalo e il presidente della Commissione Randagismo Gaetano Gaglio, per la LAV Ragusa Resi Iurato, presidente provinciale dell’associazione, e per il canile di contrada Margitello la direttrice Isa Colossi.
Il progetto LAV nasce con la finalità di contrastare il fenomeno randagismo e di incentivare le adozioni locali dei cani dai canili. Per raggiungere questi obiettivi sono previste diverse modalità di intervento, dalla formazione dei volontari alla sensibilizzazione della cittadinanza. Oltre a Comiso, il progetto coinvolgerà altri cinque comuni della provincia: Ragusa, Scicli, Ispica, Giarratana e Chiaramonte.
“Oggi la grande maggioranza delle adozioni di cani del Sud – afferma Resi Iurato – viene fatta al Nord e all’estero, perché non si ha molta fiducia nelle adozioni sul territorio. Spesso, purtroppo, con gli adottanti locali è difficile effettuare i controlli pre-affido e post-affido, e raccogliere quindi tutte le informazioni necessarie ad assicurarsi che il cane farà una buona vita. Di conseguenza canili e pensioni del Nord sono ormai saturi di cani del Sud. Con questo progetto la LAV vuole provare a invertire il paradigma e incentivare le adozioni in loco.”
Un paradigma che, per essere superato, richiede un lavoro culturale articolato su più livelli, che si irradi dal canile, da intendere come presidio zoo-antropologico, fino a raggiungere tutta la cittadinanza.
Il primo step del progetto, in partenza in questi giorni, è un corso online di venti ore a cura di educatori cinofili LAV per la formazione teorica dei volontari di canile. A febbraio si svolgerà la formazione pratica al Canile degli Iblei, dove sono ospitati i cani dei sei Comuni partner del progetto: due fine settimana con Isa Colossi, istruttrice cinofila, Francesco Savarino, responsabile sanitario del canile, ed educatori LAV.
Sempre allo scopo di incentivare le adozioni, la LAV stipulerà delle convenzioni con educatori cinofili, negozi di prodotti per animali e cliniche veterinarie per garantire a chi adotta un sostegno per le spese mediche, l’acquisto di cibo e l’accompagnamento di un esperto nell’inserimento del nuovo arrivato. Un incentivo di cui in futuro, se risulterà efficace, potrebbero farsi carico le amministrazioni.
Un terzo genere di intervento punta alla sensibilizzazione, avvicinando il canile alla città e la città al canile. I canili sono infatti luoghi per lo più periferici, con i quali difficilmente si viene a contatto. Incoraggiare le adozioni vuol dire anche rendere visibili queste realtà e far conoscere le centinaia di cani che vi sono rinchiusi e che meriterebbero l’opportunità di una nuova vita. Da qui l’idea di organizzare passeggiate in ambiente urbano con i cani del canile, allestire banchetti informativi e programmare visite delle scolaresche al canile. L’educazione al rispetto degli animali a partire dai più piccoli, infine, sarà il tema degli incontri nelle scuole, mirati a informare sulle buone pratiche per la convivenza con un cane.
“Si tratta di un progetto pilota che sperimenteremo nel corso di un anno – spiega la presidente della LAV Ragusa. – Al termine faremo una valutazione dei risultati, confrontando il numero di adozioni dal Canile degli Iblei nel 2025 con quelle degli anni precedenti. Se avremo ottenuto risultati significativi, sarà un progetto che verrà proposto in altri territori.”