Numerosi i fedeli che, ieri sera, hanno animato la processione in onore dell’Immacolata. Ultimo atto di una festa che, a Ragusa, affonda le radici nelle tradizioni dei secoli andati (è fatta risalire addirittura al 1743 la recita dell’atto di affidamento della città alla protezione della Vergine, lo stesso celebrato la sera della vigilia).
All’uscita dalla chiesa di San Francesco in piazza Chiaramonte, nella città antica di Ibla, l’incedere del simulacro della Santa Madre di Dio è stato salutato da grida di giubilo e da una pioggia di cartigli colorati. Il bianco e l’azzurro i colori da sempre accostati alla Vergine e che hanno rappresentato un elemento scenografico di indubbio valore. Poi il tradizionale corteo, con la recita delle preghiere e la banda musicale “San Giorgio” che ha contrappuntato i momenti di vuoto attraverso l’esecuzione di alcune marce. Un richiamo insostituibile per i devoti. Così come affascinante è stata la performance dei Tamburi imperiali di Comiso. Anche e soprattutto per i turisti i quali, così come accade ormai con frequenza da qualche tempo a questa parte, hanno fatto capolino tra i fedeli per ammirare lo straordinario passaggio del simulacro.
In processione è stato portato il meraviglioso simulacro della Vergine realizzato agli inizi del ‘900 (Ortisei – 1954) in sostituzione di quello settecentesco. I frati minori conventuali, infatti, già negli anni ’50 del secolo scorso, avevano predisposto la nuova statua con un magnifico piedistallo ligneo in funzione delle processioni esterne avvenute solamente due o tre volte in quel periodo. Anche questa volta, così come era già accaduto lo scorso anno, la venerata effigie della ‘Bella Madre’ è ritornata al suo splendore, risistemata e riadattata, grazie alla sollecitudine dei parrocchiani e dei devoti, e grazie soprattutto alle generose elargizioni dei benefattori e del lavoro artigianale che alcuni di essi hanno svolto. La processione è stata anche un modo per mettere in evidenza la santità e la purezza di Maria. Lo ha ricordato il rettore della chiesa di San Francesco all’Immacolata, padre Giuseppe Antoci, parroco del duomo di San Giorgio, durante l’omelia che ha preceduto il corteo religioso. Quest’ultimo si è snodato per le principali vie del quartiere barocco. I fedeli hanno poi fatto ritorno in chiesa, dove il simulacro è stato riposto.
In serata tombolata e agape fraterna nell’ex chiesa di Sant’Antonino.