L’Associazione KASA APS-ETS ha una nuova sede in via Bellini n.32 a Ispica. Nata a Pozzallo nei locali della Chiesa Madonna della Fiducia, dove adesso sarà inaugurata la “Mensa dell’Incontro Padre Giovanni Botterelli”, per mesi ha erogato terapie comportamentali individuali e di gruppo; ha accompagnato i bambini sostenendo Asacom, insegnanti di sostegno e curriculari durante le lezioni, agevolando i bambini con Disturbo dello Spettro Autistico affidati al personale in essa operante. KASA A.P.S.-E.T.S. si occupa di Autismo, Interventi Assistiti con gli Animali e Neurodivergenza.
Il trasferimento della sede è stato possibile grazie al dono di una mamma dell’Associazione che ha messo a disposizione alcuni suoi locali dando prosieguo alla realtà associativa sostenuta dalle famiglie di Pozzallo, Modica, Ispica appunto, Rosolini e Avola.
Si sono messi a disposizione: mamme, papà e nonne indossando i panni degli imbianchini, dei falegnami, degli elettricisti anche di domenica ristrutturando questi ambienti e rendendoli fruibili e accoglienti. Ecco allora che la parola “INSIEME” acquista il suo vero significato: famiglie e professionisti verso un’unica direzione.
KASA A.P.S.- E.T.S. è nuova realtà, genuina e aperta all’accoglienza, alle buone relazioni, all’ascolto e al sostegno reciproco, dove la presenza di ognuno è risorsa per l’altro.
Numerosi gli amici presenti accolti dal primo cittadino Innocenzo Leontini che ha dato il suo più caloroso benvenuto a KASA A.P.S.-E.T.S. definendola una realtà pionieristica, con tutte le carte in regola per diventare il fiore all’occhiello di Ispica. Anche l’Assessore dei Servizi Sociali Iuliana Schuller ha speso parole di incoraggiamento ed ha sottolineato quanto sia necessario sul territorio un servizio aperto alle nuove solitudini, alle nuove esigenze che presenti.
“Siamo testimoni di un grande atto di Amore – ha affermato la dott.ssa Sara Sabellini Garofalo – ed esprimo il mio personale plauso per l’encomiabile gesto di Elena, la mamma di Carlo che vede dopo 22 anni realizzare il suo sogno: casa sua aperta ad altre mamme che come lei vivono l’esperienza della disabilità in famiglia”. Una casa con la porta aperta per consentire l’accesso a tutti coloro che fino ad ora si sono sentiti troppo soli nell’affrontare il difficile compito di essere genitore di un figlio che avrà sempre bisogno di aiuto per svolgere le naturali azioni quotidiane.