Si è svolto stamani nella sala conferenze dell’aeroporto di Comiso il tavolo istituzionale sull’aeroporto degli iblei. All’incontro con la società di gestione, il sindaco aveva invitato i rappresentanti istituzionali dei diversi territori. Oltre a tutta la Deputazione iblea e ai primi cittadini dei comuni della provincia di Ragusa, l’invito era stato quindi esteso ai sindaci di Caltagirone, Niscemi, Gela, Licata e Agrigento e ai rappresentanti di categoria e datoriali.
Al termine del vertice è stato deciso di costituire un tavolo tecnico permanente che, insieme alla Sac, ai parlamentari, alle associazioni di categoria e ai sindacati interloquirà con la Regione Siciliana. Grande importanza, poi, è stata data alla questione economica.
GLI INTERVENTI
“Noi- ha detto il sindaco di Comiso- chiediamo che il fondo messo a disposizione della Regione (tre milioni di euro) e destinato a Comiso diventi permanente, o che sia programmato almeno per un decennio, con le stesse modalità di intervento che attualmente la Regione ha previsto per un altro aeroporto minore, cioè Trapani, che fruisce dei contributi regionali”. Schembari ha anche proposto l’incremento della tassa di soggiorno di 50 centesimi, da destinare all’aeroporto ibleo.
“In tutta Italia gli aeroporti minori sono sostenuti economicamente dalle Regioni- ha commentato il deputato regionale del Pd, Nello Dipasquale- e non possono essere a carico delle società di gestione perché, per le loro caratteristiche che comprendono anche dei limiti (per esempio l’assenza di infrastrutture di supporto) non sono appetibili per le compagnie aeree tanto quanto gli aeroporti maggiori. In Sicilia, dove la condizione di insularità contribuisce a rendere gli scali minori di vitale importanza per i cittadini, il Governo deve impegnarsi ancora di più rispetto a quanto fanno le Regioni nel resto del Paese. Per quanto riguarda nello specifico l’aeroporto di Comiso, il presidente Schifani e Musumeci che lo ha preceduto hanno grandi responsabilità. Ovviamente, non posso che accogliere con favore la notizia che riguarda l’avanzamento del progetto Cargo a Comiso, dato che ne sono uno dei principali fautori avendo agito per il suo finanziamento con una norma apposita nel 2018. Tuttavia – e lo dico da tanto tempo – non può essere questa la soluzione per il Pio La Torre. Il Governo regionale deve comprendere che è indispensabile un piano degli aeroporti minori di Sicilia che preveda parità di trattamento tra gli scali e, soprattutto, un’interlocuzione seria con le compagnie aeree. Per questo motivo, da anni ormai, chiediamo che vengano stanziate somme per finanziare le nuove tratte su Comiso, esattamente come si fa per Trapani”.
A proposito del ruolo del Libero Consorzio, poi, Nitto Rosso, direttore generale del Libero Consorzio ha precisato che “l’accordo è stato stipulato nel 2015. Molte cose sono cambiate e le modalità dell’accordo tra i sindaci e il Libero Consorzio sono da ridefinire”.
A partecipare, tra gli altri, anche la deputata regionale Stefania Campo, del Movimento 5 Stelle che ha dichiarato: “gli attuali fondi stanziati dalla Regione non sono sufficienti per il rilancio di Comiso, anche perché è da anni che si va avanti con aiuti pubblici regionali non adeguati alle reali esigenze e assolutamente non strutturali”.
“È in questo contesto – ha detto ancora Campo – che le compagnie aeree ci abbandonano in malo modo trovandoci non appetibili, che il Comitato a difesa dell’aeroporto non venga preso nemmeno in considerazione e che chiunque dissenta legittimamente dall’attuale management viene considerato ignorante, incompetente o mosso esclusivamente da comportamenti populisti. Ora Sac, supportata dal Comune di Comiso, cerca nuovamente l’aiuto economico dei sindaci con la proposta di un incremento della tassa di soggiorno. Ma non saranno certo i pochi spiccioli sottratti ai Comuni a risolvere un problema grande come questo. Oggi solo la Regione Siciliana, e quindi Schifani, può fare realmente la differenza aumentando in maniera congrua il fondo strutturale per Comiso. Dall’altra parte, Sac a sua volta non può più sottrarsi alle sue responsabilità di fare investimenti per migliorare il funzionamento della struttura e dell’aerea commerciale, per esempio. Oltre questo lanciamo una proposta per colmare quello che a nostro avviso è un gap sull’azionariato sperando che attraverso le interlocuzioni politiche possa diventare una soluzione concreta, ovvero, che la quota azionaria del 12%, detenuta finora dall’Irsap, venga trasferita agli enti del territorio ibleo, ad esempio al Libero consorzio comunale di Ragusa. Il come farlo potrebbe venire fuori da un confronto politico e istituzionale direttamente con il governo regionale. In questa maniera fra i soci siederebbero a parità di quote tutte e tre le province della Sicilia del Sud est: Catania e Siracusa che già ne fanno parte con il 12% ciascuna e in futuro anche la nostra provincia di Ragusa con la stessa identica quota azionaria del 12. Solo così potremo sentirci maggiormente tutelati e rappresentati nelle scelte, con la certezza che il nostro territorio avrà saputo conseguire una voce autorevole nell’Assemblea dei soci, e magari anche nel Consiglio di amministrazione quando si faranno i rinnovi delle cariche elettive. E solo così potranno esserci interlocutori diretti, e speriamo al più presto eletti e non commissariati, a cui poter rappresentare sia il nostro supporto che la preoccupazione e il nostro dissenso sullo spettro della privatizzazione che purtroppo avvertiamo sempre più pericoloso e grave, soprattutto per un aeroporto minore subordinato alle scelte catanesi come il nostro”.
LA PROTESTA
Mentre dentro la riunione è durata oltre tre ore, tanto che le porte alla stampa si sono aperte dopo le 14:30 (contro le 13:30 programmate), all’esterno si è tenuto un presidio del Comitato per l’aeroporto di Comiso, che aveva chiesto di partecipare se non al vertice, almeno alla conferenza stampa finale. Questa, però, era aperta solo ai giornalisti.