Così, le federazioni sindacali di Filctem e Uiltec in una nota congiunta per annunciare l’assemblea pubblica di giorno 25, con inizio ore 16:00, presso il Centro Studi Feliciano Rossitto a Ragusa. In particolare, le federazioni sindacali della chimica hanno indetto un’assemblea pubblica, invitando le istituzioni, la cittadinanza e la politica territoriale, regionale e nazionale.
“Non possiamo fermarci proprio adesso- aggiungono- e attendere passivamente ciò che il destino, guidato da Eni, ha già assegnato alle nostre produzioni. La vocazione industriale del nostro territorio, lo sviluppo economico, la garanzia occupazionale dell’esistente e delle generazioni future, sono principi irrinunciabili da difendere e sostenere: in gioco c’è la dignità di un’intera comunità.
Eni è presente a Ragusa per attività di estrazione petrolio e gas e produzioni di petrolchimica da oltre 70 anni. Settant’anni di proventi dal petrolio e dalle produzioni di chimica di base e una sola ricaduta per la collettività: la dismissione industriale? Il nostro è stato da subito un messaggio chiaro: 125 posti di lavoro del diretto, 100 dell’indotto così come 135 piccole imprese legate alla logistica delle produzioni ragusane, sarebbero numeri sociali ed economici da apocalisse se non venisse garantita la continuità industriale del sito Versalis di Ragusa. Bene tutto ciò che è stato messo fino a oggi in campo per la tutela del territorio, ma non possiamo fermarci proprio adesso”.
“Lo stabilimento di Ragusa- si legge ancora- si avvia a una procedura di eutanasia. Gli impianti di produzione polietilene, dalla prossima settimana, rimarranno fermi per tutto il mese di dicembre. Una questione legata allo stock e al mercato, dice l’azienda. Nei fatti, però, sarebbe la conferma di una fine già annunciata da Eni, la mortificazione di tutto il territorio. Noi non ci stiamo!”