Presentata stamani la mappatura dei servizi contro la violenza di genere

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Si è tenuta stamattina a Ragusa la conferenza stampa convocata dalla Rete 25 Novembre per illustrare le parole d’ordine della manifestazione contro la violenza di genere in programma sabato 23 novembre. Nel corso dell’incontro è stata presentata la mappatura dei servizi territoriali antiviolenza realizzata dall’Osservatorio provinciale contro la violenza di genere.

L’Osservatorio è una struttura informale e permanente nata in seno alla Rete 25 Novembre con l’obiettivo di monitorare il fenomeno della violenza contro le donne 365 giorni l’anno. Ne fanno parte diverse realtà del territorio che operano attivamente nel contrasto alla violenza, come centri e sportelli antiviolenza, punti di ascolto per le donne e associazioni impegnate nella sensibilizzazione sul tema. Nel corso degli ultimi mesi l’Osservatorio ha intrapreso un censimento dei presidi antiviolenza del Ragusano attraverso la somministrazione di questionari e il contatto diretto con le singole strutture. Tutti i dati sono quindi confluiti in una brochure contenente la mappa dei servizi corredata di tutte le informazioni indispensabili per accedervi.

Il risultato è uno strumento agile e di facile consultazione, con un’impostazione grafica immediatamente comprensibile grazie all’utilizzo di semplici icone e brevi testi informativi in italiano, inglese e francese. Accanto ai presidi antiviolenza, è presente anche l’elenco dei consultori familiari pubblici di tutta la provincia. Per ognuna di queste strutture sono forniti i recapiti completi e l’indicazione dei servizi che offrono.

“Ci siamo chieste in quale forma avremmo potuto essere di supporto alle donne che si trovano in una situazione di violenza o che vivono relazioni tossiche – spiega Mara Gelmini dell’Osservatorio –, e ci siamo subito rese conto della mancanza di informazioni facilmente accessibili riguardanti i servizi disponibili. Il primo passo, quindi, è stato quello di creare rete con e tra le realtà che operano sul territorio e raccogliere informazioni. Il passo successivo è stato fare in modo che le informazioni raccolte arrivassero alle donne che ne necessitano. In una società multiculturale e multietnica, la parte di diffusione dell’informazione richiede un approccio complesso. Si è pensato quindi di partire da uno strumento di facile comprensione, che permetta di fornire il massimo delle informazioni in una modalità basata su segni e simboli riassuntivi e che possa essere anche graficamente attrattiva.”

Quali sono i servizi offerti dai presidi antiviolenza? Variano in base alle caratteristiche delle strutture, con la costante dell’assistenza psicologica e legale per le donne vittime di violenza. Serena Ingrosso, psicologa e psicoterapeuta dell’Associazione Gruppo Dpiù che gestisce il Centro antiviolenza di Comiso, racconta come molto spesso chi si rivolge ai servizi fatica a individuare e nominare la propria condizione di vittima di violenza. “Come prima cosa, le donne che arrivano allo sportello provano ad accogliere il proprio vissuto, riconoscendo la violenza che subiscono, nella stragrande maggioranza dei casi da parte di mariti e conviventi. Da questo primo passo inizia un percorso di autodeterminazione ed empowerment nel pieno rispetto dei tempi, della privacy e della volontà della persona. Sarà sempre e soltanto lei a decidere se denunciare o meno.”

“Autodeterminazione” è anche, e non a caso, il tema centrale della manifestazione di sabato prossimo organizzata dalla Rete 25 Novembre. “Autodeterminazione è la parola che racchiude la libertà da ogni tentativo di controllo fisico, sociale e psicologico che tende a ingabbiare qualsiasi forma di espressione della persona all’interno delle famiglie, sui luoghi di lavoro e negli spazi pubblici – afferma Letizia Giarratana della Rete 25 Novembre. – Pensiamo a quello che sta avvenendo con i continui attacchi da parte della destra al diritto di aborto e, più di recente, con la criminalizzazione della gestazione per altri. Per questo il grido che porteremo in piazza sabato è ‘Mio il corpo, mia la scelta. Se toccano una toccano tutte’”, conclude, dando appuntamento alle 17 di sabato 23 novembre davanti alla Villa Margherita di Ragusa. Da lì il corteo si muoverà in direzione del PalaPadua dove si svolgeranno gli interventi conclusivi.