La discarica di Lanzagallo non si farà. La soddisfazione dei Comuni

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“Oggi si celebra una vittoria storica per la tutela del nostro territorio. Con deliberazione dell’assemblea dei sindaci n. 13 del 31 ottobre 2024 è ufficiale la rinuncia al progetto della discarica di contrada Lanzagallo, situata tra i territori di Ispica e Pozzallo”. Lo dice il Consigliere di Ispica e coordinatore provinciale di Sud Chiama Nord, Paolo Monaca, evidenziando come “questo atto rappresenta un aggiornamento del Piano territoriale provinciale, trasmesso all’assessorato regionale Territorio e Ambiente – Dipartimento Urbanistica, insieme alle 22 schede di interventi da inserire nel redigendo Piano territoriale regionale (Ptr). Precisamente, durante l’aggiornamento degli interventi pubblici da programmare, l’assemblea ha votato per eliminare il progetto della nuova discarica tra Ispica e Pozzallo”.

Soddisfazione anche dal sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna, che al nostro giornale dichiara: “È un risultato eccezionale per Pozzallo perché è il comune più vicino a dove avrebbe dovuto sorgere la discarica. Questo è il secondo tentativo di realizzare impianti industriali di rifiuti a pochi chilometri dalla nostra città che abbiamo sventato, il primo è stato l’impianto di biogas. Abbiamo fatto una battaglia furibonda, interventi molto accesi e in testa a questa battaglia abbiamo avuto anche degli alleati come il Comune di Modica, Ispica e Acate. Si mette la parola fine a una vicenda che avrebbe rappresentato una violenza al comune di Pozzallo che ha una vocazione turistico-commerciale”.

La sindaca di Modica, Maria Monisteri, aggiunge: “Una vittoria importante per tutto il territorio. E’ stata tra l’altro una delle prime problematiche che mi sono trovata ad affrontare non appena insediata come sindaco, tra l’altro si tratta di una zona che apprezzo moltissimo sia dal punto di vista del paesaggio ma anche delle persone che vi abitano, quindi grande soddisfazione: bisogna trovare alternative sicuramente intelligenti allo smaltimento dei rifiuti senza andare a deturpare il nostro territorio”.

“La battaglia per la tutela del nostro territorio – dichiara il consigliere comunale di Ispica e coordinatore provinciale di Sud Chiama Nord, Paolo Monaca – è iniziata nel giugno 2021, quando in assemblea Srr Ato 7 Ragusa esprimemmo un voto contrario, insieme ai Comuni di Pozzallo, Modica ed Acate, rispetto alla realizzazione della nuova discarica, ma non fu sufficiente. Da allora, insieme al comitato Lanzagallo Graffetta, abbiamo intrapreso un percorso di studi e verifiche, coinvolgendo la comunità locale, cittadini, esperti e istituzioni locali. Oggi siamo ben lieti di registrare un risultato così importante, perché un impianto di smaltimento rifiuti in una zona a forte vocazione turistica ed agricola avrebbe rappresentato un grave rischio per l’ecosistema e l’economia locale, oltre che un peggioramento per la qualità della vita degli abitanti nelle aree limitrofe. Come consigliere comunale di Ispica, ho potuto constatare quanto sia fondamentale l’impegno collettivo, che ci ha permesso di proteggere un’area unica, parte integrante della nostra identità”. “Oggi – conclude il consigliere comunale Paolo Monaca – l’indignazione non basta più. Davanti a questioni che toccano il nostro territorio, la nostra economia e la nostra vita, non possiamo limitarci a lamentarci: è tempo di trasformare l’indignazione in azioni concrete. L’unità che ci ha portato a questo traguardo rappresenta la nostra vera forza, sostenuta dai valori di trasparenza e dialogo che continueranno a guidare il nostro impegno”.

Grazie alla collaborazione tra il comitato di Lanzagallo-Graffetta, rappresentato da Romero Leone e da Daniela Rao Rubera, il consigliere comunale di Ispica Paolo Monaca, gli stakeholder istituzionali come i parlamentari regionali Giuseppe Lombardo e Stefania Campo e l’europarlamentare Ignazio Corrao, i residenti, e le attività produttive operanti nella zona, si è riusciti a portare avanti una battaglia strategica, sostenuta da un dialogo costante e trasparente. L’azione ha evidenziato le criticità del progetto, tra cui la mancata conformità alla fascia di rispetto di tre chilometri stabilita dalle normative, che ha giocato probabilmente un ruolo determinante nella decisione finale. Sebbene l’annullamento del progetto per la discarica di Lanzagallo sia stato ufficialmente giustificato dalla nuova normativa regionale sulle discariche, è innegabile che il lavoro tecnico dettagliato e le documentazioni di verifica prodotte, e presentate al Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione Siciliana, abbiano avuto un ruolo decisivo nel portare l’assemblea dei sindaci iblei a questa scelta.

“Il comitato di Lanzagallo – dichiara il presidente Romero Leone – si ritiene soddisfatto della nuova svolta riguardante il progetto di localizzazione della discarica e auspica che l’aggiornamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani in Sicilia persegua una strada più lungimirante e sostenibile nella decisione di non realizzare nuove discariche, limitando l’impatto sull’ambiente.  Infatti, partendo dalla notizia della delibera del 2021 dell’individuazione dell’area nella contrada Lanzagallo per la localizzazione di una discarica di Rur, la comunità di Lanzagallo ha dovuto iniziare un processo di maturazione e si è unita per scongiurare l’impatto brutale sull’intera zona. Dalla necessità condivisa di preservare il proprio territorio, puntando a proteggerne il patrimonio culturale, paesaggistico e ambientale, vocato da sempre alle attività agricole, zootecniche e turistiche, è iniziata una vera e propria battaglia”.

“Il comitato stesso – precisa la vicepresidente, Daniela Rao Rubera – si è attivato in un processo di analisi e verifiche sulla decisione dell’area, che ha portato all’interessamento anche da parte dei deputati all’Ars Giuseppe Lombardo e Stefania Campo e dell’europarlamentare siciliano Ignazio Corrao sulle molteplici incongruenze e irregolarità nell’individuazione di quest’area. La prima sentenza del Tar sorvolava in modo troppo superficiale su questioni che avrebbero richiesto un’analisi più approfondita, ed è per questo che i Comuni di Ispica, Pozzallo e Modica, unitamente alle forze del nostro comitato, avevano infatti introdotto un secondo ricorso al Cga. Oggi, grazie al risultato di questa battaglia, ci riteniamo più forti ma anche più coscienti dell’importanza del coinvolgimento sociale della collettività, dell’azione comune di unirsi, dialogare e poter vigilare meglio sul territorio per la salvaguardia dello stesso”.