Al via una fase di mobilitazione che vede lavoratori, sindacati e istituzioni insieme per far sì che sia scongiurata la paventata chiusura dello stabilimento Versalis di Ragusa. Per il 12 novembre, poi, è stata fissata una giornata di protesta le cui modalità sono ancora da definire. Di sicuro, i lavoratori incroceranno le braccia.
La decisione è stata assunta nel corso di un’assemblea dei lavoratori iscritti a Cgil, Cisl e Uil che si è svolta proprio all’entrata dello storico stabilimento di contrada Tabuna e che ha visto anche la presenza del sindaco di Ragusa Peppe Cassì e del senatore Salvo Sallemi, oltre ad alcuni consiglieri comunali.
“Non è certamente il momento di rassegnarsi – commenta Filippo Scollo della Cgil – e c’è da lottare a difesa dei posti di lavoro. E’ chiaro che la notizia è stata di un certo rilievo perché c’è il diretto, c’è l’indotto ma noi faremo tutto quello che è in nostro potere per potere scongiurare questa chiusura”.
“Ho portato la mia vicinanza ai lavoratori – ha detto il senatore Sallemi – che sono giustamente allarmati dalle notizie che arrivano dalla società che intende avviare una riorganizzazione nel sud est siciliano. La transizione energetica e le scelte green sono più che legittime ma occorre tutelare, al contempo, il lavoro e i lavoratori poiché parliamo di un bacino – solo per il sito di Ragusa – di 125 dipendenti a cui si aggiunge l’indotto. Occorre dunque sapere quali saranno, di preciso, i piani industriali di Eni per il territorio e avvierò una interlocuzione con il ministro delle Imprese Adolfo Urso per comprendere strategie e interventi. Sono certo, che così come per il caso Lukoil a Priolo, il governo nazionale e regionale farà la sua parte per tutelare il lavoro e il futuro industriale della nostra provincia”.