Un graffito sulla scalinata di accesso alla Basilica di San Giovanni Battista, a Vittoria. Si tratta dell’accesso laterale di via Carlo Alberto.
La foto, che presto ha fatto il giro del web, ha fatto registrare l’indignazione di tantissimi cittadini che hanno parlato di sfregio al monumento oltre che di mancanza di rispetto per il luogo di culto.
“Come ci definivano i commissari?” scrive Fabrizio ricordando come la Commissione Prefettizia giunta a Vittoria, quando il comune fu sciolto per mafia, diede ai vittoriesi degli “irredimibili” ovvero esclusi da qualsiasi possibilità di riscatto.
“Forse- aggiunge- non avevano tanto torto. Abbiamo finito pure la frutta”.
“L’arte è provocazione- aggiunge Giorgio- ma questa è stupidità pura”.
Ad intervenire anche il sindaco di Vittoria, Francesco Aiello, che ha dichiarato: “sorprende il fatto che vi sia, essendo firmato, una pretesa di comunicazione artistica che rimanda al principio di libertà dei popoli”. Il graffito, infatti, riporta la scritta “Intifada”, un termine arabo che vuol significare rivolta, sollevazione ed è entrato nell’uso comune come nome con cui sono conosciute le rivolte arabe.
“Fra tanti spazi e luoghi legali, che possono essere individuati- aggiunge Aiello- possibile che dovevate scegliere proprio questo luogo che mai a mia memoria mai nessuno aveva preso di mira? E questo, si sa, è stato ed è un quartiere difficile dove io sono cresciuto. Esprimo biasimo per quello che è stato fatto e farò esposto alla Procura della Repubblica”.
“Se l’autore sta ascoltando questo messaggio- aggiunge Aiello nel video diffuso dal Comune di Vittoria- si renda conto che quello che ha fatto è sbagliato. Opereremo per ripulire il tutto, ma è importante rendersi conto che l’arte, messa al servizio di questi gesti, diventa inaccettabile. Il primo cittadino ha poi annunciato che presenterà un esposto in Procura.