Premiata la gallerista ragusana Susanna Occhipinti ad ArtVerona

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Oltre 130 espositori da tutta Italia, qualcuno anche dall’Europa e dagli Stati Uniti, per la 19seima edizione di ArtVerona, la fiera d’arte moderna e contemporanea che si è svolta nel capoluogo veneto dall’11 al 13 ottobre.

Tra gli espositori, nella Sezione Innova, anche la ragusana Susanna Occhipinti, che ha presentato le opere degli artisti siciliani Vito Stassi, Filippo La Vaccara e Giovanni Blanco.

Alla Galleria Susanna Occhipinti è stato conferito il Premio Display “per aver proposto un progetto dal layout chiaro, nel quale le opere dei tre artisti presentati, nonostante le differenze di genere e medium, si dispongono in perfetto equilibrio tra di loro; inoltre in qualità di apprezzamento e incoraggiamento per aver avviato un percorso di arte emergente in un territorio fuori dai sistemi abituali dell’arte”.

Un riconoscimento prestigioso per l’art director ragusana che dal 2013, nella galleria di via Napoleone Colajanni, svolge un coraggioso lavoro di ricerca sulle tendenze più innovative dell’arte contemporanea.

“In questi undici anni sono riuscita a produrre numerose mostre, nelle quali si sono distinte tecniche realizzative diverse quanto originali, dalla pittura, alla fotografia, all’incisione calcografica. Nel mio lavoro cerco di creare un trait d’union che connetta gli artisti alla mia concezione di galleria”, racconta Occhipinti.

Il premio veronese corona dunque un percorso lungo e non scontato, sia per le scelte della gallerista, che si spinge sovente fuori dalla comfort zone dell’arte più convenzionale, sia perché Occhipinti opera su un territorio situato “fuori dai sistemi abituali dell’arte”, come si legge nella motivazione.

“Più che sul territorio ibleo – prosegue – vorrei soffermarmi sulla realtà ragusana, che non è mai stata un terreno particolarmente fertile dal punto di vista espositivo, ma che a poco a poco comincia a rivelarsi molto stimolante. Uno dei miei obiettivi è sempre stato il coinvolgimento degli appassionati e curiosi d’arte che si sono trasformati via via in qualcosa di diverso, diventando attenti fruitori e conoscitori di pittori, fotografi e scultori. È questa la scommessa che sto cercando di portare a compimento e che mi ha spinta a percorrere questa strada nonostante le difficoltà di una realtà come la nostra, lontana dai centri nevralgici dell’arte”.