È originario di Niscemi e lavora in un istituto di Vittoria il preside più longevo d’Italia. Si tratta di Giuseppe Incarbone, 89 anni il prossimo 14 novembre. Strettissimo il legame con la città di Vittoria dove ha conseguito la maturità magistrale nel locale istituto G. Mazzini, dove si è sposato con una vittoriese e dove vive da tantissimi anni.
Qui è stato alunno, tra gli altri, di Gesualdo Bufalino.
“Da docente-racconta- a partire dagli anni ’50 ho seguito tutte le varie fasi del processo di riforma e di rinnovamento della scuola italiana: il metodo globale, la scuola media unica (che accorpava ‘l’avviamento’ e la scuola media)… Ho iniziato la carriera di docente nel 1955, insegnando alla scuola serale per adulti analfabeti, poi mi sono abilitato ad insegnare anche nelle scuole medie (dopo aver superato un concorso nazionale) e poi ho preso l’abilitazione ad insegnare alle superiori. Ho infatti conseguito la laurea in Pedagogia e ho lavorato come docente di discipline umanistiche. Mi ritrovai così, anni dopo, era il 1974, collega di quel Gesualdo Bufalino che era stato mio insegnante. Da lui ho ricevuto, come allievo e come collega, preziosi consigli dal punto di vista umano, culturale e didattico. Una volta in pensione- aggiunge- ho iniziato a svolgere l’incarico di dirigente scolastico in istituti privati. Ho lavorato a Comiso, a Ispica ho contribuito, con altri colleghi, a fondare l’Istituto Professionale G. Pascoli di Comiso. Dal 2010 guido il Liceo Linguistico Paritario Lanza fondato dai compianti coniugi Lanza nel 1977.
“L’esperienza educativa acquisita in tre provincie diverse (Catanzaro, Caltanissetta e Ragusa) e in tutti i gradi e ordini di scuola (dalla scuola primaria fino al Liceo Classico e gli istituti Tecnico e Professionale)- racconta ancora- hanno arricchito la mia formazione umana e professionale. Proprio grazie a questa esperienza, e da appassionato di sperimentazione didattica, è nata l’idea di innovare il Liceo vittoriese che dirigo con l’introduzione di nuove discipline: Diritto, Economia, Economia Aziendale e Musica”.
Su quest’ultima materia, ne siamo certi, ha influito la presenza in casa della moglie, Teresa Fiorilla, musicista e compositrice vittoriese molto apprezzata e nota, esperta in armonia, contrappunto e musica corale.
“A casa nostra si respira da sempre la musica- confessa- e l’amore per mia moglie mi ha fatto apprezzare quanto sia importante studiare questa materia per arricchire il proprio bagaglio umano e culturale”.
Ci racconti qualche aneddoto che ancora oggi ricorda piacevolmente della sua vita di alunno prima, di docente poi e, infine, di dirigente.
“Il primo ricordo che mi viene in mente come alunno risale al mio primo anno di Magistrale. Studiavo a Piazza Armerina e il professore di Matematica mi chiamò alla lavagna chiedendomi di spiegare un problema ai miei compagni. Una volta finito, lo stesso professore chiese ai miei compagni che voto mi meritavo e loro risposero “10”. A quel punto, il docente ci diede una bella lezione di vita e di umiltà: ‘10- disse- lo meritano solo i grandi matematici; 9 l’autore del libro; 8 io; 7 è quindi il voto massimo che possiamo riservare all’alunno più meritevole’. 7 fu, infatti, il mio voto.
Come docente mi fa piacere, ancora oggi, essere fermato per strada e ricordato come un insegnante capace di far amare la “Divina Commedia”. In questo caso posso dire di aver appreso, e poi fatto mio apportando qualche modifica, la tecnica usata dal grande Bufalino: rendere l’opera accessibile a tutti collegandola ad aneddoti curiosi della vita reale contemporanea. Sono in pensione da 28 anni ma ancora oggi molti miei allievi si ricordano di me proprio per questa capacità.
Come dirigente sono orgoglioso di aver introdotto tre nuove materie al Lanza, grazie agli spazi di autonomia previsti dalla Riforma Gelmini”.
Il suo successo più grande?
“Aver sposato mia moglie e aver dato vita, con lei, alla nostra famiglia”.
Alla soglia del suo ottantanovesimo compleanno, il “preside Incarbone”, come lo chiamano tutti, è ancora molto attivo e non intende fermarsi. Negli anni ha scritto diversi libri e testi scolastici e attualmente sta lavorando ad un libro sulla storia di Baia Dorica, area di Scoglitti.
“Credo che la cosa più importante, come uomo e come dirigente scolastico- dichiara alla fine di questa nostra lunga chiacchierata- sia non adagiarsi mai sui successi ottenuti. Dobbiamo sempre continuare ad imparare, a studiare, a puntare a migliorare”.