Anche da Modica è stato possibile ammirare questa notte l’aurora boreale. Ad immortalare il fenomeno, in questo scatto è stato Enrico Modica che si trovava in Contrada Mauto. La foto è stata realizzata all’1 della notte scorsa.
Come riferito dal CNR, il Consiglio nazionale delle Ricerche, l’aurora polare è un fenomeno luminoso che, in base all’emisfero nel quale si manifesta, viene definita aurora “boreale” (è il nostro caso) o aurora “australe”. Il primo a darne la moderna denominazione fu Galileo Galilei: con “Aurora borealis” intendeva descriverla unendo il nome della dea romana dell’alba, Aurora, a quello greco per il vento del nord, Borea.
L’aurora è il risultato della collisione tra particelle cariche rilasciate dal Sole e particelle gassose nell’atmosfera terrestre. L’energia viene generata dal Sole attraverso il vento solare: un flusso di particelle cariche (principalmente protoni ed elettroni) emesso in tutte le direzioni. Le particelle cariche fluiscono verso la terra ma sono in gran parte deviate dal campo magnetico terrestre. A fare da barriera al vento solare è la magnetosfera, regione dello spazio controllata dal campo magnetico della Terra, contro cui il vento si imbatte e che distorce in una forma simile alla coda di cometa.
Per via della particolare geometria del campo magnetico terrestre, la carica di elettroni del Sole viene indirizzata verso i due poli magnetici della Terra, il Polo Nord e il Polo Sud, ove il campo magnetico terrestre è più debole consentendo ad alcune particelle di passare. Le particelle del vento solare che penetrano nella magnetosfera attraverso le zone polari migrano progressivamente verso lo strato neutro all’interno della magnetosfera producendo delle potenti correnti elettriche.
Come si forma l’aurora boreale
In casi di particolare attività del Sole, quando questo afflusso di energia è relativamente grande, la magnetosfera perde il suo equilibrio. Per diventare di nuovo stabile, l’energia in eccesso viene rilasciata improvvisamente e in gran parte accelera gli elettroni che riescono così a raggiungere gli strati più bassi dell’alta atmosfera, intorno ai 100km (esosfera, termosfera). Gli elettroni accelerati sono come dei proiettili carichi di energia che vanno a colpire gli atomi o le molecole di gas costituente l’atmosfera, principalmente ossigeno e azoto, trasferendogli energia. Questa energia in eccesso accumulata viene riemessa dal gas per ritornare al suo stato normale in forma di radiazione.
Se l’energia è sufficiente, l’ossigeno e l’azoto possono emettere luce nel campo del visibile, dando origine all’aurora. La latitudine a cui può avvenire è tra 80km e i 640km sopra la superficie terrestre. Stavolta è stato uno spettacolo visibile anche dalla Sicilia.