Diocesi di Ragusa, ordinati due nuovi sacerdoti

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Il presbiterio della Diocesi di Ragusa si arricchisce di due nuovi sacerdoti. Il vescovo monsignor Giuseppe La Placa ha ieri imposto le mani e ordinato don Giuseppe Cascone e don Luca Roccaro. Un momento di grande festa per l’intera Chiesa di Ragusa che ieri, in una cattedrale che ha faticato a contenere tutti i presenti, si è stretta attorno a questi due giovani che hanno scelto di consacrare la vita al Signore, facendo riecheggiare l’«eccomi» di Maria. Una gioia particolare per le comunità parrocchiali di San Pier Giuliano Eymard di Ragusa, San Domenico Savio di Vittoria, San Giovanni Battista di Vittoria, per la comunità del seminario e per i compagni di studio e i formatori del seminario San Mamiliano di Palermo, dove Giuseppe e Luca hanno completato il loro percorso di studi, e del Seminario interdiocesano Regina apostolorum” di Catania, dove, a partire da questanno, i giovani della Diocesi di Ragusa inizieranno lesperienza del seminario interdiocesano insieme a quelli di Nicosia e Catania.

A tutti loro il vescovo ha rivolto il loro grazie e un ringraziamento particolare lo ha indirizzato alle famiglie dei due novelli sacerdoti «per avere trasmesso la vita ai loro figli e per donarli ora al Signore».

«La nostra Chiesa di Ragusa – ha detto il vescovo all’inizio dell’omelia – oggi è in festa per il dono di due nuovi sacerdoti, don Giuseppe e don Luca». Un dono, ha poi aggiunto rivolgendosi proprio a don Giuseppe e don Luca «assolutamente gratuito, il più grande e più bello della vostra vita, che nemmeno agli angeli viene concesso. Riceverete il potere di trasformare il pane e il vino nel corpo e sangue di Cristo, assicurando così la presenza reale del Crocifisso risorto in mezzo a noi. Avrete la facoltà di assolvere i peccati, rendendo possibile la riconciliazione dei fratelli con Dio e tra di loro. Potrete annunciare con autorità, a nome della Chiesa, la Parola di Dio che consola, sana e salva. In comunione con il Vescovo potrete guidare la comunità cristiana perché unita nella fede, nella speranza e nella carità, cammini insieme verso il Regno di Dio».

Il vescovo ha concluso la sua omelia con una richiesta specifica e un augurio. La richiesta è di «vivere la preghiera, non solo come un fatto che riguarda la vostra fedeltà, ma come un vero e proprio fatto ministeriale, un servizio dovuto alla Chiesa». L’augurio è quello di conservare per tutta la vita «la gioia di essere sacerdoti, la gratuità nel servizio e la libertà del cuore nell’esercizio del vostro ministero».

Prima della conclusione del solenne pontificale, i due novelli sacerdoti hanno rivolto un sentito ringraziamento al vescovo «per la paternità che ci ha fatto sperimentare»; ai confratelli sacerdoti «per l’accoglienza che ci hanno riservato»; alle autorità; alle comunità parrocchiali «che ci hanno visto crescere», al seminario, ai rettori, al padre spirituale per l’esperienza di crescita umana e spirituale di questi ultimi anni; alle famiglie «che ci hanno sostenuto»; e ai ministranti e al coro per l’animazione della celebrazione. Il vescovo ha risposto al saluto invitando tutti a pregare per le vocazioni.