Modica: revocato il sit-in in programma oggi davanti al Comune

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La Funzione Pubblica della CGIL di Modica, dopo l’incontro tenutosi ieri mattina col Sindaco e l’assessore al personale, ha deciso di revocare il sit-in programmato per oggi, convocando per il prossimo 10 ottobre l’assemblea di tutti i dipendenti comunali.

“Il Sindaco-si legge nella nota a firma del segretario Salvatore Terranova-  ha specificato, durante l’incontro, i motivi per i quali non è attualmente nelle condizioni di liquidare il FES 2022 e 2023 a tutti i dipendenti e ha cercato di motivare, ma a nostro avviso in maniera insufficiente, le ragioni per le quali non ha attivato le procedure per il passaggio a tempo pieno di tutto il personale a part-time (35 ore settimanali) e le ragioni, a nostro avviso tecnicamente mal fondate, per le quali ci si trova di fronte alla stasi in ordine all’attivazione delle progressioni verticali, per altro deliberata da in una seduta di delegazione trattante fatta nel mese di settembre 2023. I lavoratori hanno deciso di conoscere nei dettagli le indicazioni fornite dal Sindaco nel corso dell’incontro di ieri e dopo, in sede di Assemblea, delibereranno le azioni da porre in essere, che non escludono il ricorso allo sciopero”.

“La Cgil- prosegue la nota- ritiene che alcune di queste problematiche sollevate possano essere risolte in tempi brevissimi, e invece ci si accorge che tutto viene rallentato, adducendo motivazioni tecniche che possono essere a nostro avviso superate nel rispetto delle norme e delle leggi. L’assemblea di giorno 10 delibererà le azioni che saranno intraprese per ricevere tutti i pagamenti dovuti ai dipendenti, la trasformazione dei contratti a tempo pieno dei dipendenti a 35 ore settimanali e le misure di attivazione per le progressioni verticali. Da parte della Cgil, si evidenzia la necessità che il Sindaco apra un dialogo più adeguato in ordine a queste problematiche evidenziate, che dovrà capire che, essendo Sindaco, ha l’obbligo istituzionale di creare le condizioni per attenuare il malessere che attanaglia i dipendenti, i quali non ricevono le loro spettanze maturate nel 2022 e nel 2023, relativamente al FES 2022 e 2023”.