Disservizi Iblea Acque, lettera di un nostro lettore

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Riceviamo e pubblichiamo una lettera, firmata, inviataci da un lettore di Ragusah24 che segnala una serie di disservizi da parte per l’utente da parte di Iblea Acque di Ragusa.

Questo il testo della missiva:

Da quando la gestione dell’Acqua pubblica è passata dal Comune di Ragusa ai Privati, cioè alla Società Iblea Acque, sono cominciati i disservizi per l’Utente, che consistono nelle bollette che non corrispondono al reale consumo dell’acqua e non solo, nonostante gli Agenti della Società abbiano letto almeno due volte i contatori nell’arco di un anno, si viene costretti a telefonare sia al Numero Verde, che a quello degli Uffici della Iblea Acque. Riuscire a parlare con un Operatore è un terno al lotto, ma la cosa più assurda è quella che per potere parlare con un impiegato della Società bisogna andare in una lontana periferia fuori della Città, nel Piazzale Cesare Zeppilli, in cui vi sono degli Uffici con gli sportelli aperti al pubblico due giorni la settimana, il lunedì e il mercoledì dalle 9.00 alle 12.00, appena sei ore!  E la cosa che diviene più assurda è quella che detti Uffici sono sempre affollati da parte degli Utenti, che facendo lunghe file aspettano il proprio turno per chiedere il “ Ricalcolo delle bollette”. Quasi sempre, sono in tantissimi a non potere presentare la richiesta e a dover tornare un altro giorno perchè gli Utenti sono molti, direi una percentuale altissima per Ragusa, mentre gli sportelli sono pochi e gli orari di apertura sono miserevoli!  

Non tenendo conto minimamente che per andare negli Uffici della Iblea Acque non esistono servizi di Bus Locali. Di conseguenza bisogna andare in macchina, ma non tutti abbiamo una macchina, né si può pretendere che ognuno debba possedere un mezzo meccanico!  Perchè chi di dovere non ha pensato soprattutto a un Ufficio nel Centro Storico, per permettere a chi non ha mezzi di potere svolgere il proprio ruolo di Cittadino senza ulteriori sforzi fisici e economici. Ci rivolgiamo anche al Sindaco e all’Amministrazione Comunale in carica, chiedendo di intervenire e tutelare i Cittadini, quindi gli Utenti in questo caso, per sollecitare alla Società Iblea Acqueun Ufficio nel Centro Storico, perché in una Società Democratica e pluralista si è liberi di scegliere sia le idee che gli stili di vita che possono essere anche quelli di non avere né mezzi meccanici, né tecnologici. Idee e stili di vita sicuramente minoritari, ma che vanno contemplati e rispettati realmente sia dall’Amministrazione pubblica che dalle Società Private che gestiscono servizi pubblici collettivi. Non siamo in una  ‘dittatura’, dove tutti devono avere tutto ciò che i Mercati propinano andando dietro la superproduzione delle merci e delle mode!