Scuola Libera Tutt3, oggi a Ragusa il sit-in indetto da Arcigay

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Alle 19 di oggi, a Piazza San Giovanni, si svolgerà la manifestazione di protesta “Scuola Libera Tutt3”, promossa a livello nazionale da Arcigay e dall’associazione Tocca a Noi. Un’iniziativa a difesa dell’educazione sessuale e affettiva nelle scuole che nasce in seguito all’approvazione, in seno alla Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati, della c.d. “Risoluzione Sasso”.

Circa 50 le città italiane, da Nord a Sud, che hanno accolto l’appello a mobilitarsi e che scenderanno simultaneamente in piazza oggi pomeriggio. Tra queste Ragusa con il sit-in indetto dal Comitato provinciale di Arcigay, che ha raccolto il sostegno di numerose sigle del territorio: AGEDO Ragusa ODVCGIL, Adessobasta Ragusa, Gruppo Anarchico Ragusa, Chiesa Metodista Scicli, Cgil Ragusa, FLC CGIL Ragusa, Scicli Bene in Comune, PD Circolo Ragusa, Sinistra Italiana Federazione Provinciale di Ragusa, Associazione Cuore degli Iblei, AMR Controvento, Tecne Scicli.

“Non possiamo e non vogliamo restare indifferenti alla deriva illiberale e antidemocratica dell’Italia al tempo del Governo Meloni – spiegano le realtà organizzatrici -. Sentiamo il dovere e l’urgenza di reagire ed opporci con fermezza all’approvazione della Risoluzione Sasso (Lega) che vieta l’educazione sessuale e affettiva nelle scuole, tacciandola di essere espressione di una fantomatica ed inesistente ‘ideologia gender’”.

Cos’è esattamente la Risoluzione Sasso e perché viene considerata un attacco ai diritti civili?

Con la mozione del leghista Rossano Sasso, votata dalla maggioranza parlamentare, si chiede al Governo di escludere l’insegnamento nelle scuole di qualsiasi contenuto legato alla cosiddetta “ideologia gender”.

Il problema, secondo opposizioni e associazioni Lgbtqia+, è innanzi tutto che la c.d “teoria gender” è una mera invenzione, usata da anni in ambienti conservatori e ultracattolici per riferirsi in modo critico ai gender studies, sostenendo che siano un pericolo per la famiglia tradizionale e per il “normale” sviluppo delle persone più giovani. Un concentrato di pregiudizi e falsità senza alcuna base scientifica, che si è trasformato in una vera e propria crociata contro l’educazione alle differenze e alla sessualità. In secondo luogo, la messa al bando di questa fantomatica ideologia viene interpretata come “l’anticamera di una legge anti Lgbtqia+, già introdotta dal conservatore statunitense in Florida, Ron de Santis, e dal sodale Orbán in Ungheria”, come si legge nel documento politico diffuso da Arcigay e Tocca a Noi.

Timori non infondati dal momento che il deputato leghista, ex Sottosegretario all’Istruzione, all’indomani del voto ha affermato: “Ci opporremo in qualsiasi modo alla pericolosa ideologia woke. Proteggeremo a tutti i costi il diritto dei bambini di vivere serenamente la bellezza dell’infanzia, lontana da questa visione che li vorrebbe schiavi di una iper-sessualizzazione. E se qualcuno pensa di sostituirsi alle famiglie, magari con sedicenti esperti provenienti da associazioni Lgbtqia+, nell’educazione di bambini di 6 anni, troverà sempre nella Lega un muro insuperabile”.

Del resto, meno di un anno fa, lo stesso Sasso aveva bollato l’educazione sessuale e affettiva nelle scuole come “una porcheria”, definendo una “nefandezza” l’emendamento presentato dal Movimento 5 Stelle al disegno di legge sulla violenza sessuale in discussione in Parlamento: “Al M5S non interessa solo l’educazione alla parità di genere ma vogliono l’educazione sessuale. Se la vogliono, se la facciano nelle loro sedi di partito e vediamo se i genitori manderanno lì i loro figli”.

Difendere l’educazione sessuale e affettiva nelle scuole è, secondo le associazioni promotrici del sit-in di oggi, di fondamentale importanza “quale strumento di tutela della salute riproduttiva e sessuale, ma anche misura di prevenzione primaria della violenza di genere e dei fenomeni discriminatori”.

Dello stesso avviso è Andrea Ragusa, presidente di Arcigay provinciale: “Abbiamo aderito immediatamente e con slancio alla mobilitazione promossa dal nazionale. Non è certamente passato inosservato ai nostri occhi il suicidio del giovane palermitano, spinto a tale atto estremo dalla disperazione di non riuscire a vivere alla luce del sole la sua omosessualità. Proprio quando – prosegue ‑ occorrerebbe lavorare per rendere la scuola, e la società nel suo insieme, realmente inclusive e vivibili per tutte e tutti, ecco che questa destra reazionaria e bigotta sferra l’ennesimo attacco nei nostri confronti. Per questo scenderemo in piazza oggi, vogliamo mettere ancora una volta in gioco i nostri corpi per opporci a questa deriva che non esito a definire fascista”.

Tra le sigle che hanno aderito all’iniziativa ragusana anche il PD cittadino, che ha già presentato una mozione in Consiglio Comunale per impegnare il Sindaco e la Giunta a promuovere “percorsi di educazione affettiva e sessuale, di educazione alle differenze e al consenso nelle scuole come primo e fondamentale strumento di investimento educativo e di progetto culturale al fine di contrastare qualsiasi violenza di genere e discriminazione a sfondo omo-transfobico”.