Divieto di avvicinamento e braccialetto elettronico per un tunisino di 46 anni ritenuto responsabile di maltrattamenti in famiglia nei confronti della moglie, aggravati in quanto commessi in presenza dei tre figli minori.
A eseguire la misura cautelare, il personale del Commissariato di Comiso. Nello specifico, i poliziotti della Squadra Volante sono intervenuti per lite in famiglia, in quanto una donna rappresentava di essere stata minacciata con tentativi di aggressione da parte del marito, ma all’arrivo degli Agenti l’uomo si era già allontanato da casa.
Dalle dichiarazioni della donna, emergeva che quest’ultima era vittima di maltrattamenti in famiglia commessi in forma aggravata da parte del marito, peraltro già sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento emessa nei suoi confronti per fatti analoghi. In particolare, poco prima dell’arrivo della Volante, l’uomo aveva insultato la moglie e aveva tentato di aggredirla con un ventilatore. Inoltre, l’aveva minacciata di morte e spintonata sul balcone, desistendo dalle violenze solo per l’implorazione da parte del figlio minore che stava assistendo all’accaduto.
Di fronte a questo episodio, la donna preoccupata per se e per i propri figli si è determinata a presentare denuncia querela contro il marito.
Gli investigatori del Commissariato di P.S. di Comiso, d’intesa con la Procura di Ragusa, hanno richiesto all’Autorità Giudiziaria competente un’adeguata misura cautelare finalizzata a tutelare le vittime ed evitare che l’indagato potesse ripetere tale condotta nei confronti dei familiari.
Il Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Ragusa, valutando la situazione e la gravità dei fatti imputabili all’uomo, ha disposto la misura del divieto di avvicinamento con applicazione del braccialetto elettronico che è stata prontamente eseguita.