Carenza idrica ad Acate, il sindaco: “è ora di dire basta”

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“E’ ora di dire basta a questo vero e proprio massacro che sta subendo Acate. Siamo grati a Iblea Acque per gli interventi strutturali effettuati in passato, ma la gestione dell’emergenza è pessima”.
Così il sindaco di Acate, Gianfranco Fidone che ha inoltrato una segnalazione alle Autorità.
“La città, già da prima dell’estate- aggiunge- sta vivendo una crisi idrica senza precedenti. Ho scritto personalmente due note a maggio, una a luglio e due ad agosto per chiedere soluzioni all’azienda senza che mi sia stata data alcuna risposta. E’ un comportamento inaccettabile e che offende le istituzioni e un’intera comunità”.
“Avevo chiesto a Iblea Acque- spiega ancora- il potenziamento delle autobotti per rifornire i cittadini esasperati dalla mancanza d’acqua e ciò è avvenuto in maniera del tutto insufficiente. Avevo chiesto l’apertura di uno sportello di Iblea Acque, così come avviene negli altri Comuni e ciò non è avvenuto con il risultato che, pur non avendone responsabilità, gli uffici comunali vengono presi d’assalto dagli acatesi, inviperiti dalla carenza idrica, e continuano a gestire servizi che dovrebbe garantire la società e non il comune. Avevo chiesto il potenziamento dei numeri telefonici di Iblea Acque, ma continuano a risultare inefficienti poiché solo pochi cittadini riescono a mettersi in contatto e la maggior parte della popolazione si rivolge al Comune, ai suoi amministratori”.

“Questa spirale di inefficienza non può essere tollerata e sta portando a una situazione di tensione ai massimi livelli. Sono stato personalmente minacciato– denuncia il sindaco- e anche la mia compagine amministrativa e gli uffici sono oggetto di tensioni quotidiane a causa dell’emergenza idrica che sta esasperando la popolazione. Da uomo delle Istituzioni mi affido a S.E il Prefetto di Ragusa, sempre sensibile e attento alle comunità locali. Se il vertice della società non è in grado di garantire un servizio pubblico essenziale ad una comunità di 11.000 abitanti valuti di fare un passo indietro