L’ultimo saluto a Rosario Pace fra commozione e palloncini

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Un urlo straziante: “Rosario!” e poi un fragoroso applauso. Così è iniziato l’ultimo viaggio di Rosario Pace dalla sua abitazione di via Caravaggio alla Basilica Maria SS. Annunziata.

Ad accompagnare il feretro, i parenti, gli amici e tutti i colleghi operanti nel mondo della ristorazione, sia di Vittoria che di Comiso, che hanno portato con loro palloncini bianchi e azzurri. Rosario Pace, lo ricordiamo, era un cameriere. . A celebrare la funzione don Gino Alessi.

Presenti alla celebrazione anche il sindaco di Comiso, Maria Rita Schembari e l’assessore Giuseppe Alfano. La Giunta, tra l’altro, ha indetto per oggi il lutto cittadino. 

Pace era deceduto a seguito di un grave incidente registratosi il 18 agosto scorso sulla Comiso-Santa Croce. Nei giorni scorsi l’altra persona coinvolta, un comisano di 39 anni, è stato nuovamente operato, questa volta all’Ismett di Palermo, specializzato anche per il trattamento del fegato. I medici sono ottimisti, ma non è ancora fuori pericolo. La prima volta era stato operato al Guzzardi di Vittoria per l’asportazione della milza.  Il trentanovenne ha subito diverse fratture alle vertebre e al bacino. Anche l’altro giovane è un cameriere.

“In circostanze come queste- ha detto don Gino Alessi- le parole servono a ben poco. Non si riesce ad esprimere tutta la sofferenza che portiamo dentro, nel cuore. In forza della nostra fede noi siamo qui e la nostra fede è la risposta a tutti i nostri interrogativi”.

Ricordando la resurrezione di Lazzaro, caro amico di Gesù, si è chiesto come Marta “dov’è Gesù? Perché accadono questi drammi nelle nostre vite? Il Signore non potrebbe far sì che tutto ciò non accada?” Ecco tutte le domande che ci portiamo dentro e alla quale solo la Fede può dare risposte. Gesù infatti risponde “Tuo fratello risorgerà. Io sono la Resurrezione e chi crede in me anche se muore vivrà. Non morirà in eterno. Ovviamente parliamo della vita del cuore, dell’anima. La vita corporale dura un soffio, anche se spesso lo dimentichiamo. Quando poi ci capita di dare l’ultimo saluto ad un ragazzo allora tutte queste cose ci tornano in mente”.

“Stiamo piangendo per Rosario e per gli altri giovani- ha aggiunto don Gino- ma che questo sia occasione per ridare forza alla nostra fede.Rosario, finita la messa, verrà sepolto. Ma ricordatevi che tutto finisce solo se ce ne dimentichiamo. Se nel nostro cuore non continueremo a volergli bene. Ma il nostro cuore è il luogo in cui Dio dimora ed è lì che portiamo il ricordo di Rosario, di tutti i nostri cari”.