Rifiuti, proposta di Legambiente ai sindaci iblei

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I circoli Legambiente attivi nel territorio della provincia di Ragusa (“Il Carrubo” di Ragusa; “Il Melograno” di Modica; “Kiafura” di Scicli; “Sikelion” di Ispica) hanno inviato ai Sindaci di tutti i comuni della provincia una proposta che permetterebbe di ridurre le spese di trattamento e conferimento dei rifiuti alle piattaforme di smaltimento.

Questo, in parte, il testo della lettera:

Fra i costi che compongono la TARI c’è il CTR (costi per l’attività di trattamento e di recupero dei rifiuti urbani e delle operazioni per il conferimento delle frazioni della raccolta differenziata alle piattaforme o agli impianti di trattamento). In parole povere, i costi per la selezione dei rifiuti raccolti in modo differenziato. Più è fatta bene la raccolta differenziata e meno si paga e viceversa. In provincia di Ragusa tale costo spesso è considerevole e porta ad aumentare la TARI. Ciò è dovuto principalmente al fatto che la comunicazione nei confronti dei cittadini per indirizzarli ad una corretta raccolta differenziata in genere è scarsa o nulla. Eppure, nei piani finanziari degli appalti sono stati previsti per la comunicazione verso il cittadino somme non trascurabili. A causa di questa carenza di comunicazione, la raccolta differenziata non viene eseguita correttamente, soprattutto nel caso della carta, che in provincia di Ragusa contiene oltre il 10% di frazione estranea. Tanti comuni iblei sono dunque costretti a far pulire la carta prima che venga inviata in cartiera per il riciclo spendendo centinaia di migliaia di euro l’anno. Somma che avrebbero potuto pacificamente risparmiare, se solo la raccolta differenziata si facesse bene. A ciò si aggiunge l’abitudine a far viaggiare i rifiuti differenziati per la Sicilia, in contraddizione con la transizione ecologica ed energetica, e con aumento ulteriore dei costi e della TARI. Ciò è conseguenza dell’abitudine a bandire gare al massimo ribasso senza considerare il principio di prossimità previsto dall’art. 181 comma 5 del d.lgs 152/06.

Secondo l’ANAC (delibera 146 del 20 marzo 2024) non è consentito. Le gare per la selezione dei rifiuti raccolti in modo differenziato devono essere bandite esclusivamente con il sistema dell’offerta economicamente più vantaggiosa per garantire un’adeguata tutela del principio di prossimità degli impianti e quindi dell’ambiente. Tale impostazione è stata confermata dal rappresentante del Ministero dell’Ambiente, intervenuto al seminario formativo territoriale sulla gestione dei rifiuti organizzato da Anci Sicilia e CONAI venerdì 28 giugno a Ragusa. Le gare inerenti la selezione dei rifiuti raccolti in modo differenziato utilizzando il criterio del massimo ribasso sono pertanto illegittime.

Nel prossimo futuro, per ovviare a 12 o più procedure di gara un po’ più complesse, la soluzione migliore sarebbe una unica gara gestita dalla SRR che per di più spunterebbe prezzi più bassi in virtù di economie di scala. A ciò si dovrebbe affiancare un’unica gara per la comunicazione per la cui progettazione sarebbe ideale affidarsi all’IFEL, la fondazione di ANCI, con il contributo economico di CONAI. Il tutto gestito sempre dalla SRR. Continuare ad opporsi a queste e elementari soluzioni gestionali condannerebbe i cittadini della provincia di Ragusa a continuare tariffe TARI doppie rispetto a tante altre realtà italiane.