Ragusa, partono i lavori per l’Ospedale di Comunità all’OMPA

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Il nuovo ospedale di Comunità di Ragusa sorgerà nei locali dell’ex Cardiologia-UTIC del presidio “Maria Paternò Arezzo”, a Ragusa Ibla. Questa mattina, da parte dei vertici dell’ASP 7 di Ragusa, è avvenuta la consegna dei locali alla Ditta aggiudicataria, che s’è impegnata a concludere i lavori entro la fine del 2025. L’importo è di 2,4 milioni. Si tratta di fondi a valere sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Il Responsabile Unico del Procedimento è l’architetto Maddalena Di Martino.
L’intervento prevede la ristrutturazione di circa 1100 mq di superficie e la realizzazione di due aree funzionalmente distinte. Una è destinata alla degenza per un numero complessivo di 20 posti letto, con camere di degenza dotate di servizi igienici, e locali di servizio a supporto tra cui ambulatorio/medicheria, sala medici, infermeria, sala pranzo degenti e soggiorno visitatori. L’altra è destinata all’accoglienza/accettazione e alla riabilitazione. Sarà dotata di hall d’ingresso con attesa e spazio reception, che introduce all’area riabilitativa dotata di una palestra, completa di spogliatoi e servizi igienici, sale e ambulatori per attività riabilitativa individuale, area per fisioterapisti e personale medico, sala per psicologo e assistente sociale.
“Contiamo sulla vostra celerità – ha detto il Direttore Generale Drago, rivolgendosi ai rappresentanti della EMMECI Srl, impresa esecutrice di Gangi (PA) indicata dal Consorzio Stabile Valori SCARL, aggiudicatario dell’appalto – per dare alla comunità ragusana una struttura dedicata ai pazienti che hanno bisogno di cure a bassa intensità clinica. Ringrazio il Servizio Tecnico, diretto dal dott. Pasquale Amendolagine, per essersi occupato di tutte le fasi procedurali. I locali dell’ex Cardiologia, grazie alla prospettiva offerta dal PNRR, saranno rimessi completamente a nuovo. Domani – aggiunge Drago – saranno consegnati inoltre i locali dell’Ospedale di Comunità di Scicli, che assieme a quelli di Ragusa e Comiso offrirà all’utenza nuove prospettive d’assistenza territoriale. L’obiettivo dei presidi, che svolgeranno un ruolo intermedio fra il ricovero ospedaliero e l’assistenza domiciliare, è evitare gli accessi impropri in ospedale, alleggerendo il carico specie sui reparti d’emergenza e urgenza”.