Un bambino di quattro anni, di nome Tommaso, ha inviato un disegno al sindaco di Vittoria, Francesco Aiello, per chiedergli di realizzare un parco giochi e di intitolarlo a Colapesce.
Il sindaco ha ufficialmente accettato la proposta e lo ha fatto con un post sul suo profilo Facebook sotto la quale, con la foto del “progetto” di Tommaso ha scritto:
“E’ proprio vero che le sorprese non finiscono mai. In questo caso, mi ha fatto un enorme piacere- ha detto Aiello a Ragusah24- ricevere ricevere un messaggio, un disegnino di un bimbo di quattro anni, Tommaso, che si rivolge al sindaco per chiedergli non solo di fare un parco giochi, ma di intitolarlo a Colapesce. Un messaggio bellissimo così come l’idea di Tommaso. E sono proprio episodi come questo a confermare la mia idea che la programmazione della città e del territorio deve fondarsi sull’osservazione, sui bisogni di questa fascia generazionale. Sono loro, infatti, che ci regalano le idee più genuine, senza alcun interesse di mezzo se non quello di vivere in una città più bella e soprattutto vicina ai bambini della sua età”.
Rivolgendosi direttamente a questo suo piccolo cittadino, poi, Aiello ha aggiunto: “Grazie Tommaso. Spero di poterti incontrare presto. Ti assicuro che il parco si farà e sarà intitolato, come hai suggerito, a Colapesce”.
Ma chi è Colapesce?
Secondo la leggenda Nicola, detto Cola, era figlio di un semplice pescatore che viveva a Messina. Da vero amante del mare, passava le sue giornate a nuotare, come un pesce. Da qui il soprannome Colapesce. Incuriositosi particolarmente, l’imperatore Federico II di Svevia lo chiamò nel suo palazzo, per sfidarlo in una gara di nuoto. Lo scopo era quello di ritrovare, nei fondali marini, una coppa che lo stesso sovrano aveva precedentemente gettato in mare. Fu così che Colapesce, tuffandosi, riuscì a recuperare l’oggetto. Federico II decise, allora, di sfidarlo nuovamente, scegliendo un luogo in cui l’acqua era ancora più profonda. Anche da questa sfida Colapesce uscì vincitore. In una terza prova, Federico II gettò un anello in una parte del mare molto insidiosa. Qui Colapese, mentre nuotava verso le profondità, si rese conto della presenza di tre colonne che sorreggevano la Sicilia. Una di queste era talmente danneggiata da mettere in allarme Colapesce e di spingerlo a prendere una decisione: sostituirsi ad essa. Fu così che non riemerse mai più.
Secondo la leggenda, Colapesce si trova ancora lì, a sorreggere con forza la Sicilia. Si narra, inoltre, che i tremori della terra, nelle zone di Messina e Catania, siano dovuti ai movimenti di Colapesce, intento a cambiare spalla.