“Sul versante del mercato privato il Decreto Legge 39, così detto ‘taglia crediti’, interviene ancora una volta sul Superbonus, tagliando la cifra monstre di 50 modifiche normative subite dal Decreto 34/2020 (istitutivo dell’agevolazione) dalla sua entrata in vigore ad oggi. Questo comporterà inevitabilmente riflessi nel comparto costruzioni, anche nel nostro territorio, che pure, negli ultimi tempi, aveva visto una ripresa”. Lo evidenzia il presidente di Ance Ragusa, Giorgio Firrincieli, in merito all’ultimo Decreto sul Superbonus, che è ormai operativo. Lo stesso aggiunge “ci sentiamo sotto assedio”.
“Sono numeri che certificano, di fatto, la vera e propria schizofrenia normativa che sta accompagnando questa disposizione di norme che, con il Decreto pubblicato lo scorso Venerdì santo (oseremmo dire Decreto ‘della crocifissione’) sembra chiudere ogni spiraglio – prosegue Firrincieli – Ora, però, andrebbe aperta una nuova fase e il Governo deve saper fare una seria riflessione sul riordino (una volta per tutte!) dei bonus edilizi anche per rispondere alla direttiva ‘Case Green’, chiederemo una profonda e attenta riflessione affinché si trovi una soluzione rispettosa dei conti del Paese con una giusta alternativa a questo stop brutale delle misure. Necessitiamo sempre più di una politica industriale stabile di lungo periodo con la quale dare certezze al nostro comparto (e ai cittadini che si sono fidati dello Stato, sempre più patrigno!) garantendo la seria affidabilità della Politica senza più continui cambiamenti. Sul versante dei contratti pubblici il problema del forte rallentamento dei pagamenti degli appalti in corso da parte delle stazioni appaltanti, negli ultimi tempi, sta assumendo dimensioni di estrema gravità. In taluni casi, come, ad esempio, per la liquidazione delle somme del c.d. DL ‘Aiuti’ per le opere ‘non PNRR’, siamo al paradosso: per i lavori eseguiti nel secondo semestre 2022, l’istruttoria ministeriale necessaria per liquidare le imprese è ancora in itinere. Come ANCE abbiamo più volte portato tale criticità, sollecitando l’adozione delle più opportune misure per trasferire rapidamente le risorse statali alle stazioni appaltanti. Abbiamo anche suggerito l’erogazione di anticipazioni alle committenti da parte di Cassa Depositi e Prestiti, in modo da poter assicurare agli operatori la liquidità indispensabile per poter proseguire i lavori, nel rispetto dei tempi previsti”.