Arresti domiciliari e braccialetto elettronico per un giovane modicano di 23 anni che aveva violato il divieto di avvicinamento alla persona offesa.
L’ordinanza di custodia fa seguito all’arresto in flagranza del ragazzo che era stato eseguito qualche giorno prima in modalità differita, come previsto dalla legge per chi viola la misura del divieto di avvicinamento nell’ambito del reato di stalking.
In quel caso, infatti, gli agenti della Polizia di Stato di Modica hanno applicato la normativa specifica recante disposizioni per il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica, che consente alle forze dell’ordine di procedere – entro le 48 ore dal fatto reato – all’arresto di colui che, sulla base di videoriprese e/o documenti informatici ricavabili anche da dispositivi elettronici quali smartphone e tablet, è riconosciuto autore della violazione del divieto di avvicinamento e comunicazione con la vittima del reato.
L’uomo, nonostante la misura afflittiva a suo carico, aveva continuato a pedinare la propria ex, monitorandone gli spostamenti e fotografandone il veicolo in più luoghi della città. Le foto sono state poi girate alla donna attraverso il suo profilo social e condite da con minacce ed insulti.
Acquisiti la denuncia della persona offesa e il materiale informatico , i poliziotti si si sono messi alla ricerca del persecutore e lo hanno arrestato, appunto, in flagranza differita.
All’ udienza di convalida la Procura della Repubblica di Ragusa ha chiesto e ottenuto, quale aggravamento, la misura cautelare degli arresti domiciliari.
Per rafforzare ulteriormente la tutela della persona offesa, nella medesima ordinanza il Gip ha anche disposto l’applicazione del braccialetto elettronico all’indagato, oltre al consueto divieto di comunicare, anche via social, con la vittima del reato.