Riapre la Diga di Ragoleto che era stata chiusa dal Consorzio di Bonifica della Sicilia Orientale– Sede territoriale di Ragusa- lo scorso 13 febbraio scorso a seguito della segnalazione dell’Arpa che aveva rilevato la presenza dell’Alga Rossa (Planktothrix rubescens), e del parere dell’Asp di Ragusa del 21 febbraio scorso.
Da quanto è emerso da evidenze condivise dalla comunità scientifica, l’acqua contaminata da questa alga è pericolosa per l’uomo se ingerita direttamente o tramite frutti contaminati.
Confagricoltura Ragusa, per evitare danni gravi alle aziende agricole del territorio servito dalla diga (ovvero il sub comprensorio Acate-Pedalino), sempre nel rispetto prioritario della salute pubblica, si era quindi attivata per un’interlocuzione con tutti i soggetti istituzionali coinvolti per valutarne la riapertura.
“Grazie alla mediazione sensibile, attenta e solerte di sua eccellenza il prefetto di Ragusa, Giuseppe Ranieri, nonché alla collaborazione fattiva del vice direttore generale del Consorzio di Bonifica della Sicilia Orientale, Gaetano Punzi, e dei funzionari dello stesso Ente, – spiega il direttore di Confagricoltura Ragusa, Giovanni Scucces – è stata stabilita nelle scorse ore la riapertura dell’invaso a scopo irriguo, esclusivamente con sistemi di irrigazione che evitino la formazione di aerosol e che, comunque, non permettano il contatto diretto con la parte edibile delle piante, quindi con l’esclusione di quelle specie vegetali e i loro frutti, foglie edibili, tuberi e radici che, per loro natura, possono venire a contatto con l’acqua”.
“Riaprire la diga, con le dovute attenzioni, – aggiunge Scucces – è un risultato importante che abbiamo sostenuto dal primo momento, dopo aver approfondito con i nostri tecnici la questione e avendo valutato i dati sulla presenza dell’alga rossa nelle acque in questione. Un doveroso e sentito ringraziamento da parte di Confagricoltura, a nome degli imprenditori agricoli ragusani, va al prefetto Ranieri, al vice direttore generale Punzi e ai funzionari del Consorzio di Bonifica. Prorogare la chiusura avrebbe rappresentato un colpo mortale per la già sofferente agricoltura del territorio”.