Fumarole e rifiuti agricoli sono ormai al centro del dibattito quotidiano non solo degli ambientalisti, ma anche dei semplici cittadini sempre più consapevoli di come i rifiuti danneggino non solo l’ambiente, ma anche la salute dei singoli.
Controlli e repressione, seppur indispensabili, non bastano. Il Comitato Terre Pulite ritiene infatti che “la condivisione delle informazioni migliora la coscienza ecologica”. Anche nel corso di alcuni incontri sul tema che hanno visto il Comitato incontrare alcuni gli studenti, la domanda è stata sempre la stessa: cosa possono fare gli agricoltori, visto che in Sicilia non esistono centri che raccolgono alcuni tipi di rifiuti?
Ecco perché, oltre a geolocalizzare e segnalare fumarole e discariche abusive o suggerire l’utilizzo di fototrappole e il sequestro del mezzo per contrastare gli incivili, propone ai serricoltori alcune soluzioni per una corretta raccolta differenziata dei rifiuti agricoli, fra cui:
1) la plastica “pregiata” di tetto, sottotetto (la “doppia”) e laterali può essere conferita gratuitamente ai “camioncini autorizzati” in quanto viene loro adeguatamente retribuita;
2) la plastica “mediocre” come la bianconera, la manichetta, la rete antibombi e antivirosi invece non viene presa in carico gratuitamente dai “camioncini autorizzati” in quanto non viene loro pagata; occorre quindi pagare qualcosa per consentirne lo smaltimento.
3) le seminiere in Polistirolo si possono smaltire alla Polysynthex di Pozzallo; le seminiere in plastica rigida invece vanno ricosegnate ai vivai che le sterilizzano e le riciclano;
4) i contenitori dei fitofarmaci si smaltiscono stipulando un contratto con una ditta specializzata;
5) carta, cartone, bottiglie, gli imballaggi di concimi organici e minerali, opportunamente lavati, vanno consegnati presso l’Isola Ecologica di Via Virgilio Lavore;
6) il ferro vecchio viene caricato da camioncini autorizzati al trasporto e scaricato in una ditta autorizzata di Vittoria;
7) ultimo punto, ma primo per importanza, lo smaltimento dei residui colturali, la “Fratta”. Pensiamo che la rimozione di spago e gancetti in plastica dai residui colturali sia un’operazione lunga, costosa ed improponibile. Dopo una lunga ricerca, abbiamo trovato una azienda seria che produce spago e gancetti compostabili (come quello in foto); noi utilizzeremo questo sistema di tutoraggio compostabile per coltivare a gennaio alcune serre di pomodoro che, a fine ciclo, produrranno una Fratta al 100% Compostabile”.
“Noi- aggiungono dal Comitato- crediamo molto nella condivisione delle informazioni che dà una nuova consapevolezza a tutti, anche chi pensa solo al proprio orticello. Ricordiamoci infatti che le mani sporche di un contadino profumano di dignità, solo se rispettano il frutto che produce, il terreno che coltiva e l’ambiente in cui si trova”.
Il Comitato si dice disponibile a fornire, nel dettaglio, l’elenco delle ditte autorizzate alle quali rivolgersi o presso le quali far conferire i rifiuti.