Anche a Comiso è stato celebrato il Giorno del Ricordo con la deposizione di una composizione floreale in Piazza Norma Crosetto.
A raccontare il momento, il sindaco di Comiso Maria Rita Schembari che sui social ha scritto: “Mirko (riferendosi all’autore della composizione, nda) non conosceva la vicenda di Norma Cossetto, né molto di più della violenza subita dagli Italiani nelle terre Giuliane, Istriane e Dalmate dopo la conclusione del secondo conflitto mondiale. -Del resto, il senso di queste commemorazioni è soprattutto far conoscere ciò che è stato e che per troppo tempo è stato colpevolmente coperto e nascosto-. Ha quindi letto di quella vergogna ed ha tradotto nel linguaggio dei fiori le sue sensazioni immediate: la rosa rossa, simbolo di passione, assieme alla purezza dell’iris viola, al girasole che cerca affannosamente la luce dal buio di quella orrenda cavità, alla gerbera dal cuore nero -come il nostro-; e nel mezzo le spighe di grano, aspirazione alla rinascita; i fiori di camomilla ovvero la serenità trovata alla fine del martirio; l’edera, pervicace attaccamento alla vita. Tutto questo insieme di sentimenti, fiori ed erbe contenuto dentro un cestino intrecciato di lana, la culla di una madre, il calore che le fu negato e che, con gesto commosso, abbiamo donato oggi a Norma, nella piazza a lei dedicata, in memoria di tutti gli Italiani vittime della follia cieca dei miliziani di Tito”.
A partecipare alla commemorazione anche il deputato regionale Giorgio Assenza e il senatore Salvatore Sallemi.
“Il 10 febbraio- ha sottolineato Assenza- è il Giorno del Ricordo. Un giorno dedicato alle vittime delle foibe e agli esuli italiani costretti a lasciare l’Istria e la Dalmazia nel secondo dopoguerra. Un periodo difficile e tormentato della storia italiana che per troppo tempo è stato tenuto nascosto. Per non dimenticare”.
“Una giornata- ha scritto Sallemi. per ricordare e riflettere. Ho partecipato, in occasione del Giorno del Ricordo, alla cerimonia che si è tenuta a Comiso in piazza Norma Cossetto. Una giovane donna barbaramente violentata, seviziata e infoibata dai partigiani comunisti titini nel 1943. A Vittoria abbiamo ricordato la figura di Giovanni Palatucci, poliziotto italiano deportato nei lager nazisti e Giusto tra le Nazioni per aver salvato tantissime famiglie ebree dall’orrore dell’Olocausto”.