Un importante progetto della giunta Cassì, a Ragusa, da oggi è realtà. È stata inaugurata stamani, alla presenza delle autorità civili e militari, la struttura di contrada Genisi (ex scuola rurale) oggetto di ristrutturazione finanziata con PON Legalità FESR FSE 2014-2020, Asse 7, azione 7.1.2. La gestione della struttura, che si occuperà di accoglienza per lavoratori stagionali vittime di caporalato, è stata affidata a due cooperative costituitesi in Associazione Temporanea di Imprese.
Un risultato di grande impatto sociale, su cui ha espresso soddisfazione il primo cittadino Peppe Cassì: “Chi vive qui, va protetto, quindi non potrò scendere nei dettagli per descrivere questo intervento che è diverso da tutti gli altri. Gli impegni assunti sono sotto gli occhi di tutti. Ogni volta che rigeneriamo un luogo, penso ad esempio alla ex biblioteca di via Matteotti da qualche giorno diventata Polo degli uffici demografici, puntiamo a creare spazi che possano rivitalizzare l’intero quartiere circostante. In questo specifico caso, abbiamo agito diversamente: qui da “rivitalizzare” c’è l’esistenza di persone che a causa di cupidigia, razzismo, ignoranza hanno subito soprusi indicibili. Intorno a questa ex scuola non c’è un quartiere ma la campagna, uno spazio libero che però a volte può diventare luogo di schiavitù. Per combattere tutto questo, è nata questa struttura di accoglienza”.
A seguire costantemente la progettualità l’assessore ai Lavori pubblici, Gianni Giuffrida: “Grazie ad un finanziamento di 587.453,50 euro del PON Legalità del Ministero dell’Interno, l’ex scuola rurale di Contrada Genisi è oggi diventata una struttura di accoglienza proprio per i lavoratori stagionali vittime di caporalato. Alloggi, cucina, aree verdi e spazi adatti alla formazione sono già pronti, arredati, pronti ad accogliere”.
“La gestione – ha dichiarato l’assessore ai Servizi Sociali, Elvira Adamo – è già stata assegnata e quindi questi spazi saranno subito utilizzati. Tramite un bando pubblico, infatti, la struttura è stata affidata all’ATS composta dalla Soc. Cooperativa Sociale Proxima a.r.l. e la Soc. Cooperativa Terra Si-Cura, che hanno già esperienza, soprattutto nel sostenere le donne vittime della tratta, aiutarle a ricominciare. Un fenomeno del caporalato che rappresenta spesso l’altra faccia della medaglia. Il luogo, insomma, è rinato; adesso lo potranno fare anche le persone che lo vivranno”.